Torino

Delitto dei Murazzi il ministro Bonafede: "Lo Stato deve scusarsi con la famiglia di Stefano"

"Ho mandato gli ispettori a Torino per capire se è colpa di un singolo o del sistema. E arriveranno nuove assunzioni"

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"Lo Stato deve scusarsi con la famiglia di Stefano Leo. E le scuse si concretizzano lavorando affinché non ci siano più casi del genere. Non parlo solo di amministrazione della giustizia, anche della sicurezza che va garantita nelle strade". Lo ha detto il Guardasigilli Alfonso Bonafede in un intervista a un quotidiano intervenendo sulle polemiche che hanno investito la magistratura per il caso di Torino, dove un giovane, Said Mechaquat, è stato lasciato in libertà nonostante avesse sulle spalle una condanna definitiva. E ha così potuto uccidere appunto Stefano Leo: "In questi anni, i vari legislatori hanno scaricato sulla magistratura la loro mancanza di assunzione di responsabilità - ha continuato il ministro della Giustizia -  Prima di far diventare tutto polemica, bisogna studiare i fatti e lavorare perché certe situazioni non si ripetano", ha detto, spiegando che "il caso di Torino, però, pone altre questioni. Ho attivato l'Ispettorato del ministero per capire se è negligenza di un singolo o un problema di sistema".

Edoardo Barelli Innocenti, presidente della Corte d'Appello di Torino, dove l’assassino di Stefano Leo aveva avuto nel 2016 una condanna a 18 mesi di carcere, senza sospensione condizionale, nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme accusando le carenze di organico nella giustizia: “Queste cose non devono succedere ma purtroppo qualcosa è successo: un problema nell’esecuzione, la cui responsabilità non è dei magistrati. Il sistema è malato. E non escludo  possa ripetersi se le condizioni non cambieranno".
A questo proposito il ministro Bonafede ha garantiito:
"Sono in arrivo le attese assunzioni di 903 assistenti giudiziari 'con scorrimento delle graduatorie', e di 1.850
funzionari per cui bisogna fare i concorsi. Ho inoltre avviato un piano di investimento di risorse che prevede l'iniezione di 3mila unità come personale amministrativo; 360 magistrati già vincitori di concorso, assunzioni già deliberate dal passato governo, finora bloccate; 1.300 agenti di polizia penitenziaria già nel 2019; più un aumento di pianta organica di 600 nuovi magistrati. E poi, da giugno, il piano di digitalizzazione del processo penale, importantissimo"