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Il vescovo di Novara al funerale di Leonardo: "I bambini non sono proprietà di nessuno"

Un lungo applauso ha accolto in Duomo l'arrivo del feretro del bimbo picchiato a morte. Madre e compagni sono stati arrestati

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Striscioni e palloncini sulla cancellata del Duomo di Novara e un lungo applauso della folla hanno accolto la bara del piccolo Leonardo Russo, morto giovedì a 20 mesi, picchiato a morte nell'appartamento in cui viveva con la mamma Gaia Russo, 22 anni, e il nuovo compagno di lei, Nicolas Musi, 23.
Un duro attacco è arrivato dal pulpito dove ve il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, celebrava i funerali: "Una vita appena sbocciata, indifesa, bussava alla porta del mondo per avere una casa e invece ha trovato miseria e violenza umana - sono state le prime parole dell'omelia - Questo tempo, il nostro tempo, sta tornando ad essere come il mondo antico, dove le donne e i bambini erano una proprietà del padrone di casa e, quando non servivano più, venivano eliminati". E ancora: "La strage degli innocenti - continua il vescovo - continua fino ai nostri giorni: da chi non accoglie la vita, dalle violenze in famiglia, dalla barbarie ideologica che attraversa l’Africa, il Medio Oriente, sino allo Sri Lanka. I bambini non sono cosa, ma dono per noi, non sono proprietà, ma scommessa per la vita. E non sono neppure un mezzo della nostra felicità".

Per la morte del piccolo Leo, che secondo quanto stabilito dall'autopsia è deceduto a seguito di uno shock emorragico provocato da un violento colpo all'addome, sono stati arrestati la madre e il compagno. La donna, che non è in carcere ma in una struttura protetta poiché è incinta, non era presente alla funzione religiosa ma ha potuto dare l'ultimo saluto alla bara bianca del figlio nella camera ardente. "Tutti parlano del bene supremo del minore - continua il vescovo - ma nella vita concreta il piccolo è ancora un ingombro alla nostra voglia di libertà capricciosa, al nostro calendario pieno di svaghi, al nostro bisogno di viaggi e divertimenti. Il bambino spesso mette a nudo la nostra immaturità".

Ieri sera , alla fiaccolata per il centro di Novara per ricordare Leonardo, cui hanno partecipato, mille persone ci sono stai momenti di tensione fra alcuni partecipanti e il papà maturale del piccolo e poi con la nonna materna di Leonardo, Tiziana Saliva. La donna oggi sul sagrato della cattedrale ha detto: "Il mio nipotino è già santo, un piccolo martire che proteggerà tutti i bambini".