29 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Il caso

Legge elettorale: il Pd festeggia, il M5S si indigna

Per Grim si tratta di un testo 'di mediazione' tra le diverse forze politiche. Ma i grillini non ci stanno e accusano i partiti Fvg di non aver mosso ciglio per difendere l'autonomia

FVG – Il via libera da parte del Senato alla nuova legge elettorale, il cosiddetto ‘Rosatellum bis’, com’era prevedibile divide le forze politiche. Da una parte c’è il Pd che esulta, anche quello friulano, visto che la legge porta il nome proprio di un parlamentare dem eletto in Fvg, il triestino Ettore Rosato. Dall’altra si registra la ferma contrarierà al testo da parte del Movimento 5 Stelle, che ha già annunciato ‘barricate’ per impedire che il ‘Rosatellum bis’ non venga promulgato dal Quirinale.

Le parole della segretaria dem Fvg
«Abbiamo dato al Paese una legge elettorale omogenea e ampiamente condivisa, rispondendo ai richiami del Presidente della Repubblica». Queste le parole pronunciate da Antonella Grim, segretaria regionale del Pd Fvg. «Se avessimo dovuto raggiungere la perfezione assoluta per tutti nella stesura della norma – evidenzia Grim - non ne saremmo mai usciti. Questa legge elettorale è il frutto di un lavoro che ha coinvolto la maggioranza delle forze politiche presenti in Parlamento, accogliendo proposte diverse e trovando una mediazione. Per anni abbiamo detto che una legge elettorale era necessaria e ora abbiamo risposto a tale esigenza con senso di responsabilità».    

I grillini non ci stanno
Un centinaio di attivisti e portavoce eletti del MoVimento 5 Stelle, partiti dal Friuli Venezia Giulia, ha partecipato alla grande manifestazione che si è tenuta a Roma, davanti al Pantheon, per protestare contro l’approvazione del ‘Rosatellum bis’. «A Roma è stata approvata una porcata immensa, la legge elettorale dei nominati imposti dalle segreterie dei partiti. Una legge voluta Pd, Forza Italia, Lega Nord, Alternativa Popolare, Autonomie linguistiche e appoggiata al Senato anche da Ala del pregiudicato Denis Verdini. Una legge approvata nel silenzio più assoluto da parte dei politici del Friuli Venezia Giulia - attacca il capogruppo del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo -. Gli stessi che a parole dicono di difendere l’autonomia della nostra regione e poi accettano senza battere ciglio qualsiasi decisione presa a Roma. Partiti, come la Lega, pronti a fare accordi sotto banco per cercare di mettere fuori gioco il MoVimento 5 Stelle».