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Primo Piano

Omicidio Willy Branchi a Le Iene: ecco chi è il presunto assassino

Dopo 30 anni, torna alla ribalta il caso di Willy Branchi, il ragazzino ucciso barbaramente il 30 settembre 1988. Willy, con importanti problemi mentali, viene trovato cadavere a Goro, nel Ferrarese, completamente nudo. Il ritrovamento del corpo è fatto da una donna, la quale vede nel terreno fitto di erba una sagoma nell’argine del Po. Quello di cui all’epoca si viene a conoscenza è che qualcuno lo ha ucciso con una pistola da macello, lasciandolo poi giacere lì. Nonostante siano passati 30 anni dall’accaduto, il caso è ancora avvolto nel mistero e non si è mai arrivati alla verità sul colpevole.

La trasmissione Le Iene sta portando avanti un’inchiesta sul caso. Il giornalista Antonino Monteleone si è recato più volte a Goro per cercare di fare luce sulla vicenda. Nella puntata andata in onda ieri sera 20 novembre 2018, alcuni abitanti del paese hanno rivelato dettagli scioccanti di quanto accadeva negli anni ’80/’90. Dopo il primo servizio e la richiesta della Procura di Ferrara di nuove analisi del Dna, Monteleone e Riccardo Spagnoli hanno seguito una nuova pista, un intreccio di omertà, bugie e indizi: quella delle orge e dei festini a sfondo sessuale

Le dichiarazioni a Le Iene

Recentemente Don Tiziano, il parroco del paese, aveva rivelato al giornalista Nicola Bianchi il nome del presunto assassino che proprio nei giorni successivi all’omicidio sarebbe finito in cura psichiatrica. A questa testimonianza si aggiunge quella del medico di Goro, ai tempi sposato con la sorella del presunto omicida. Quest’ultimo sarebbe un uomo sposato, con figli e una vita parallela di rapporti omosessuali. In questa vicenda intricata si aggiunge poi un altro uomo: Carlo Selvatico. Questi racconta a Monteleone di Enea, un minorenne con il quale nel 1988 aveva una relazione. Enea, raggiunto dalla iena, conferma la versione di Selvatico, raccontando del rapporto omosessuale tra i due.

L’uomo poi spiega: “Lui un giorno si è presentato con una catenina al collo con il mio nome. In tanti l’hanno notata e gliel’ho dovuta strappare”.  Enea afferma poi che la generazione degli uomini che a Goro avevano tra i 30 e i 50 anni negli anni Novanta erano entrati in un giro in cui lo sfruttamento della prostituzione omosessuale era all’ordine del giorno. Non è da escludere che in questo giro potesse esser finito lo stesso Willy. Enea abita vicino al presunto assassino indicato dal prete. Monteleone si è recato anche da uno dei figli del presunto omicida: l’uomo non ha voluto lasciare dichiarazioni.

I nuovi esami sul Dna

 La procura di Ferrara ha disposto nuovi accertamenti medico-legali alla ricerca del Dna, sulla salma del giovane. Il pm Andrea Maggioni ha incaricato il dottor Matteo Fabbri, esperto di genetica, di cercare nuove tracce. Ciò a seguito delle nuove metodologie e dei nuovi kit a disposizione per l’amplificazione del Dna sviluppati negli ultimi tre anni. Il genetista dovrà di fatto continuare l’attività tecnica iniziata nel 2015 dopo la riesumazione del corpo, per cercare nei campioni prelevati, in particolare nei margini delle unghie, tracce di altre persone

I nuovi accertamenti scientifici potrebbero abbattere tutto quel muro di silenzio alzato a difesa dei responsabili dell’atroce delitto. Le Iene hanno mandato in onda le immagini di Willy dal volto straziato, tempestato di percosse e di colpi della speciale pistola che veniva utilizzata per uccidere i maiali. “Ho visto quelle immagini 27 anni dopo la morte di mio fratello, sono un pugno nello stomaco” queste le parole di Luca, il fratello del giovane.

 

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