Migranti Usa: «Papà, papà», il pianto disperato dei bimbi (in gabbia) separati dai genitori

L’audio, apparentemente girato in una struttura per l’immigrazione negli Stati Uniti, è stato ricevuto dall’avvocata per i diritti umani Jennifer Harbury che lo ha passato all’ong ProPublica: - Monica Sargentini /LaPresse - CorriereTv

«Papà, papà, papà». Spezza il cuore il pianto disperato di un piccolo migrante separato dai genitori dopo essere entrato negli Stati Uniti illegalmente. «Di dove sei» chiede un agente a un piccolo. «Salvador» risponde lui. «E tu?» dice a un altro bambino. «Guatemala». E scoppia in lacrime. Fa venire i brividi la registrazione con le voci strazianti dei minori che invocano in spagnolo di essere riuniti con i loro famigliari. A stridere con il contesto drammatico è la voce di un agente che fa una battuta di cattivo gusto rivolto ai bimbi che urlano: «C’è un’orchestra qui...». L’audio, apparentemente girato in una struttura per l’immigrazione negli Stati Uniti, è stato ricevuto dall’avvocata per i diritti umani Jennifer Harbury che lo ha passato all’ong ProPublica: «La mia fonte ha chiesto di rimanere anonima, non si sa dove sia stato girato ma risale alla scorsa settimana» ha spiegato la donna. A diffonderlo, poi, è stata l’Associated Press. Dal ministero dell’Interno americano preferiscono non commentare l’audio, «non abbiamo avuto occasione di sentirlo» dicono, ma assicurano che i bambini nei centri governativi sono trattati con grande umanità.

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