Ucciso dalla figlia dopo l'ennesima violenza, al funerale urlano: "Sei un grande"

Lunghi applausi e urla «Lorenzo sei un grande» hanno accompagnato l'uscita del feretro di Lorenzo Sciacquatori, ucciso dalla figlia domenica a Monterotondo per difendersi dall'ennesima aggressione, al termine del funerale. Amici e parenti in lacrime, tra loro anche i fratelli della vittima, hanno aspettato che il carro funebre partisse al termine della messa.

Verso la fine della funzione, un amico ha anche allontanato bruscamente una troupe televisiva che era in entrata in chiesa. «Lorenzo era una brava persona, io lo conosco da sempre. Andava aiutato, e chi lo giudica oggi con tanta durezza è lo stesso che qui a Monterotondo avrebbe potuto offrirgli un lavoro, aiutarlo» racconta Vincenzo, amico intimo.

 

«Ha iniziato a star male con la morte del padre, ma il tracollo è arrivato con l’ictus della madre - continua - era nervoso, prendeva a pugni muri e porte e si faceva male da solo, ma alla moglie e al figlia voleva bene, al massimo gli avrà dato qualche spinta. Se hanno mentito? No, Deborah è una ragazza eccezionale, ma ha lo stesso carattere del padre. Non voleva ucciderlo, si starà mordendo i gomiti, lei lo adorava».

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i maltrattamenti andavano avanti da anni. La nonna, la madre e lei stessa erano prese di mira da un padre violento e che anche domenica scorsa all'alba, aveva deciso di scagliarsi contro i suoi familiari, in un ennesima esplosione di violenza.«Fermati», aveva implorato la ragazza ma invano. A quel punto la 19enne aveva impugnato un coltello da cucina e  colpito l'uomo alla nuca, uccidendolo. Per i pm della Procura di Tivoli il quadro probatorio in cui si è consumata la tragedia di Monterotondo rientra pienamente nella legittima difesa al punto che con un decreto firmato dal procuratore Francesco Menditto la ragazza è stata rimessa in libertà dopo tre giorni trascorsi agli arresti domiciliari. «Misericordioso è chi ha il cuore grande e il coraggio di perdonare davvero», ha detto il parroco durante l'omelia in una chiesa piena.

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