"Chiederemo alle autorità libiche di collaborare e di consegnarci i capi dei trafficanti che sono già a processo in Italia", risponde così il ministro dell'Interno ai cronisti che lo incalzavano sul perché esponenti di spicco del racket dei migranti, già processati in Italia ma a piede libero in Libia, non vengano arrestati. "Tornerà in Africa a inizi marzo per firmare degli accordi che ora non vi posso rivelare", ha aggiunto. Per poi concludere: "Ci sono anche evidenze investigative di contatti telefonici tra persone a bordo delle navi delle Ong e alcuni trafficanti a terra. Ma questo riguarderà l'autorità giudiziaria e non il ministro dell'Interno".

Video di Camilla Romana Bruno