Le minacce dei carabinieri al ghanese: "Devi morire in galera, ora c'è Salvini"

"È finita, è finita, è finita! Devi morire in galera. Tu sei musulmano. Ora Renzi non ci sta più. È arrivato Salvini, ti devo fare un c... così". Osman, il ragazzo ghanese che lunedì è stato arrestato dai carabinieri di Giugliano che lo hanno accusato falsamente di essere un terrorista islamico, ripercorre di nuovo il suo incubo nello studio del suo avvocato Luciano Santoianni. Con lui ci sono tre suoi amici, David, Said e Zacaria. Stanno preparando la denuncia che presenteranno presto alla procura di Napoli Nord contro i tre carabinieri, due sottufficiali e un appuntato, che sono stati arrestati, portati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e sospesi dall’Arma.
 
"Hanno scassato tutta la casa con una mazza – dice Osman – me li sono visti addosso all’improvviso e mi hanno portato dietro l’abitazione dove hanno fatto finta di ritrovare una pistola. Hanno cominciato a inveire contro di me. "Ma quella pistola non è mia l’avete messa voi", gli ho detto. Ho cercato di urlare. Di fronte a noi abita un maresciallo e così ho cominciato a chiamarlo ad alta voce. Ma loro mi hanno bloccato".
 
L'inchiesta è nata da una segnalazione della Finanza ai carabinieri. Nonostante l'amarezza e lo sconcerto per una vicenda che lancia una ingiusta ombra sull'Arma, impegnata in un enorme lavoro per la sicurezza in territori difficili, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale hanno immediatamente arrestato i loro ex colleghi. I quali hanno chiesto scusa all'Arma e agli immigrati ingiustamente accusati.
 
di Raffaele Sardo