Licola, nella moschea del presunto terrorista preghiera di pace ma c'è chi lascia e se ne va

Nella moschea di Licola frequentata dal presunto terrorista arrestato a Napoli, dopo la preghiera un anziano fa un discorso agli oltre 100 fedeli presenti: Adam inizia a parlare. A urlare il suo odio contro i terroristi e contro chi progetta attentati in Italia. "Tu vuoi uccidere gli italiani? Vai ad uccidere la tua famiglia se vuoi uccidere qualcuno", attacca l'immigrato puntando l’indice contro il presunto terrorista. "Io da 32 anni sono qui, tanti di noi hanno avuto una casa grazie all’aiuto degli italiani. Noi siamo Islam e l’Islam non è cattiveria. L’Islam è pace". Poi riferendosi a chi compie azioni terroristiche, aggiunge: "La gente che fa queste str... non può dirsi vera musulmana". Le parole sono accompagnate anche da gesti, Adam prende in mano il Corano e lo alza in alto affinché lo guardino bene tutti i presenti: "Leggetelo il Corano, non c’è scritta nessuna parola che dice di andare a uccidere qualcuno. Sono bastardi quelli che uccidono in nome del Corano. L’Islam è pace, non è odio. Loro distruggono il nostro nome". La maggior parte dei presenti resta seduta a terra ad ascoltare. Ma ch’è anche chi si alza, infastidito, e va via. Adam li richiama: "Restate, non ve ne andate". Anche altri fedeli urlano: "Ascoltate, restate qui", ma quelli hanno già imboccato l’uscita per rimettersi le scarpe e andare via. Adam, invece, continua nel suo inno alla pace.

servizio di Antonio Di Costanzo
video Stefano Renna