Napoli, il dipendente della farmacia aggredito: "Odio il fascismo, ma chiedo il rispetto delle regole"

«Questa zona è diventata terra di nessuno, abbandonata a se stessa. Loro possono fare tutto, sono impuniti. Così, ogni giorno, si sentono più forti, noi invece ci sentiamo più deboli». La sua foto con il volto coperto di sangue ha fatto il giro dei social. Per medicare le ferite, causate dall’aggressione ad opera di un immigrato, sono serviti dodici punti di sutura. Adesso Antonio Bencivenga, 55 anni, da cinque dipendente della farmacia Principe Umberto di via Firenze, riceve la solidarietà di amici e passanti, compresi molti extracomunitari. E sottolinea: «Non ci sto a passare per fascista. Odio il fascismo. Chiedo solo il rispetto delle regole e la possibilità di vivere in maniera civile».
 
Intervista di Dario Del Porto

Video di Riccardo Siano