25 aprile, lo storico Canfora: "Salvini mima Mussolini, in lui rivedo fascismo"

La Liberazione divide. Il 25 aprile spacca il governo e non solo: tanti si sono schierati contro la festa nazionale, e Matteo Salvini ne ha minimizzato il valore definendola un derby tra fascisti e comunisti: "Deve studiare ancora parecchio", lo bacchetta lo storico Luciano Canfora, ospite a Circo Massimo, su Radio Capital, "quando un qualunquista come Montanelli ebbe a dire che il 25 aprile si fece un'insurrezione contro qualcosa contro cui non c'era più da insorgere ha espresso esattamente quel sentimento destrorso, qualunquista e sostanzialmente nostalgico che Salvini ricanta con queste nuove note". Per Canfora, il vicepremier leghista continua a guardare al duce fascista, ad esempio nell'ormai celebre foto con il mitra: "La foto di Mussolini con un fucile in mano ce la siamo dimenticata? Salvini continua a mimare il suo modello. Il fascismo è un fenomeno che prende forme diverse e ha sostanzialmente sempre la stessa natura". Una natura che Canfora rivede oggi "nella coniugazione che il ministro dell'interno attua con il suo dire e il suo agire tra solleticazione del peggio delle masse non preparate, scatenandole contro il nemico esterno, e il legame con la parte più retriva della classe capitalistica".
 
Intervista di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto