Fitoiatria: Insetti: Cocciniglie

Le cocciniglie sono insetti appartenenti all’ordine dei Rincoti ed alla superfamiglia Coccoidea.  Tra le tante famiglie di cocciniglie, le più rappresentative dal punto di vista agronomico, sono: Coccidae, Pseudococcidae, Margarodidae, Diaspididae.

CARATTERISTICHE:

Le cocciniglie sono insetti fitomizi, considerati tra i più importanti insetti dannosi nel settore agricolo. La caratteristica distintiva delle cocciniglie consiste nel marcato dimorfismo sessuale e la spiccata regressione morfologica, anatomica e funzionale delle femmine (detta neotenia).

Icerya purchasi-cocciniglia cotonosa solcata

Icerya purchasi detta cocciniglia cotonosa solcata

Proprio a causa di questa regressione, nell’antichità alcune cocciniglie venivano confuse con galle o con parti della pianta ospite. Inoltre, quasi tutte le femmine di cocciniglie secernono sostanze protettive (importanti dal punto di vista sistematico), quali cera (fioccosa, farinosa o in placche), lacca (contenente pigmenti) e seta che possono ricoprire, anche completamente, l’intero corpo dell’insetto, conferendogli una conformazione esteriore particolare e una resistenza notevole anche ai più potenti insetticidi di sintesi (se applicati nel momento sbagliato).

Le cocciniglie sono normalmente molto prolifiche: nelle zone temperate, di solito, compiono da una a tre generazioni l’anno, mentre in ambienti caldi il numero di generazioni può aumentare sensibilmente (ad esempio nelle regioni tropicali o in ambienti protetti come la serra).

MASCHI:

I maschi di cocciniglie hanno un corpo di dimensioni molto ridotte, esile e allungato, chiaramente distinto in capo, torace e addome. Il capo possiede antenne composte e un apparato boccale atrofizzato mentre gli occhi tipici sono generalmente assenti e sostituiti da numerosi ocelli.

Cocciniglia femmina e maschio

femmina e maschio di Dactylopius coccus

Il torace è ben sviluppato, con zampe sottili e allungate. Infine le ali possono essere completamente assenti oppure è presente un solo paio di ali mesotoraciche.

FEMMINE:

Le femmine di cocciniglie, a causa della forte regressione morfologica, anatomica e funzionale, sono inconfondibili. Il corpo è generalmente appiattito o convesso, di forma variabile a seconda della specie e presenta una struttura che non consente di distinguere facilmente il capo, il torace e l’addome. Spesso il capo è fuso con il torace, mancano le ali, le zampe sono ridotte o totalmente assenti. L’apparato boccale è di tipo pungente-succhiante, dotato di un rostro e di stiletti ben sviluppati.

Le cocciniglie, attraverso il lungo rostro, si fissano stabilmente sulla pianta ospite (rimangono ancorate ai tessuti fino alla morte) ed incominciano a sottrarre linfa ed immettere saliva fitotossica provocando gravi danni, quali: decolorazioni fogliari e defogliazione, maculature e alterazioni necrotiche delle parti punte, arresto dello sviluppo delle gemme e dei germogli, cascola dei fiori e dei frutti. Tutto ciò provoca un deperimento generale dell’intera pianta che, nei casi peggiori, può determinarne la morte. Inoltre, le cocciniglie possono emettere abbondanti quantità di melata, con la conseguente formazione di fumaggini sugli organi colonizzati. Nelle zone olivicole, la cocciniglia più temuta è senz’altro la Saissetia oleae (cocciniglia mezzo grano di pepe).

Per conoscere meglio questa cocciniglia consulta il link: http://www.agraria.org/entomologia-agraria/cocciniglia-mezzo-grano-di-pepe.htm

UTILITA’: 

Tra le cocciniglie esistono anche alcune specie utili ed interessanti dal punto di vista economico, come:

  • Kerria lacca (detta cocciniglia della lacca): impiegata per la produzione della gommalacca, ricavata dalle secrezioni laccifere;
  • Kermes vermilio (detta Vermiglio delle querce): il suo corpo polverizzato era usato in tintoria con il nome di “grana di Kermes” e nella produzione del liquore Alkermes (conferiva il caratteristico colore scarlatto al liquore);
  • Dactylopius coccus (detta cocciniglia del carminio): anch’essa veniva polverizzata per ottenere il colore “rosso carminio” ed impiegata in tintoria, in cosmetica e come colorante alimentare;
  • Dactylopius indicus e Dactylopius tomentosus: utilizzate entrambe in Australia, India ed Africa per il controllo biologico delle piante infestanti del genere Opuntia.

DIFESA:

Per le cocciniglie esistono diversi antagonisti entomofagi (ad esempio Chilocorus bipustulatus, Cryptolaemus montrouzieri ed Imenotteri Calcidoidei) che devono essere protetti per controllare e contenere naturalmente le infestazioni.

Gli interventi di natura agronomica e meccanica, contro le cocciniglie, consistono in: ripuliture e spazzolature di rami e fusti, taglio e distruzione delle parti infestate e lavorazione del terreno circostante.

In caso di grave infestazione, appurata in seguito ad un corretto campionamento, è possibile utilizzare insetticidi specifici, ricordando che la fase in cui le cocciniglie sono sensibili ai trattamenti corrisponde al momento in cui le giovani neanidi (stadio giovanile delle cocciniglie) si apprestano ad allontanarsi per andare a colonizzare nuovi organi o nuove piante. In questo periodo si possono impiegare:

  • Olio minerale;
    larva di Chilocorus bipustulatus

    larva di Chilocorus bipustulatus

  • Clorpirifos;
  • Clorpirifos-metile;
  • Spirotetramat;
  • Beta-ciflutrin;
  • Deltametrina;
  • Estratto di Piretro (utilizzabile in a.biologica);
  • Fosmet;
  • Lambda-cialotrina;
  • Piriproxifen;
  • Isoclast