I lavori più richiesti: docenti, saldatori, animatori

Giovani e lavoro.
Giovani e lavoro

ROMA. – Non ci sono candidati o non hanno i requisiti adatti. Così un quarto dei contratti di lavoro offerti dalle aziende restano scoperti. Il rapporto Excelsior di Unioncamere e Anpal segnala una distanza crescente tra le aziende e lavoratori: le figure difficili da reperire sono il 26% dei 4,5 milioni cercate dalle aziende nel 2018, cinque punti percentuali in più rispetto al 2017. “C’è un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro”, osserva il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli.

Per i giovani la situazione è ancora più critica, e i posti vacanti tra quelli destinati agli under 30 salgono al 28%, con picchi del 62% per gli esperti di scienze informatiche, fisiche e chimiche, del 45% per i tecnici informatici, ingegneristici e della produzione e del 43% per gli operai metalmeccanici. In generale mancano insegnanti di lingue, esperti di software, saldatori ed elettrotecnici. Sei posti su dieci, per queste professioni, non trovano curriculum adatti.

Alcune abilità, poi, sono sempre più richieste dal mercato, ma ancora non abbastanza diffuse. E’ questo il caso delle competenze digitali, richieste in metà dei lavori, o di quelle ambientali, necessarie nell’80% dei casi. Nei prossimi anni, prevede il rapporto, nella digitalizzazione e nella sostenibilità si concentreranno il 30% dei contratti.

Complessivamente, tra il 2019 e il 2023, aziende e pubbliche amministrazioni avranno un fabbisogno occupazionale tra i 2,7 e i 3 milioni di unità, delle quali almeno 373 mila saranno nuovi occupati. Il rapporto prevede una crescita della richiesta di lavoratori qualificati e di laureati, con un fabbisogno vicino a un milione di “dottori”.

I corsi di studi più ambiti saranno quelli dell’area economica, sanitaria, ingegneristica e formativa. Si potrebbe attenuare così, forse, il paradosso per cui l’Italia ha pochi laureati (il 27% contro una media europea del 40% nel 2017) e troppi laureati disoccupati (con un tasso di disoccupazione dell’11% tra i 25 e i 39 anni).

“La laurea è essenziale, ma non più importante come un tempo”, osserva il nuovo presidente dell’Anpal, Domenico Parisi, nella prima uscita pubblica da quando guida l’agenzia incaricata di trovare lavoro anche ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Parisi spiega che “per essere immediatamente occupabili le persone devono avere conoscenze di base, forti competenze tecniche ed esperienza lavorativa” e su questi punti spiega che intende lavorare in un’ottica di formazione permanente.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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