Cosa fare e vedere a Catania

Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Catania in 1, 2 o 3 giorni.

Catania

Melior de cinere surgo“, “Rinasco dalla cenere più bella di prima” è scritto sulla Porta Garibaldi di Catania. Era il motto della mitica fenice che rinasceva dalla sua cenere ogni volta più bella ed è una frase che può sintetizzare bene la storia di questa città siciliana.

Distrutta 9 volte da terremoti, eruzioni, invasioni, 9 volte è stata ricostruita più bella di prima. La Catania che vediamo ora è quella dell’ultima ricostruzione, del 1693, quando un terremoto violentissimo la rase al suolo. Eravamo in pieno Barocco, stile con cui furono ricostruiti quasi tutti i palazzi nobiliari e le chiese cittadine.

Lasciati per fortuna intatti da allora, oggi rappresentano un complesso architettonico di eccezionale valore tanto che il centro storico di Catania è tutelato dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Passate qualche giorno a Catania (ne bastano 2) e godetevi queste meraviglie architettoniche, ma anche la vivacità dei mercati popolari, la bellezza selvaggia (e infuocata) dell’Etna o il limpido mare della costa. E non dimenticate che si mangia alla grande e ci sono dei dolci eccezionali! In questa pagina vi indichiamo le 10 cose da vedere durante un fine settimana o una vacanza a Catania.

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Piazza del Duomo a Catania

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Piazza del Duomo accoglie i visitatori con “O Liotru“, l’elefantino simbolo di Catania. Le diverse leggende che lo accompagnano lo considerano magico, protettore dalle eruzioni dell’Etna, ricordo di una religione dimenticata e molto altro.

Piazza del Duomo a Catania
Piazza del Duomo a Catania

Il nome “O Liotru” pare che derivi dalla storpiatura di Eliodoro, nome di un nobile considerato mago e negromante che cavalcava l’elefante di pietra per andare a Costantinopoli.

La fontana prende la forma attuale nel 1736 anche se è il risultato di diversi elementi con età diverse: il basamento di marmo, l’elefante di pietra, l’obelisco portato a Catania dalle crociate, la proboscide restaurata e le zanne aggiunte dopo i danneggiamenti del terremoto del 1693.

Fanno da cornice alla fontana il Palazzo degli Elefanti (Municipio), il Palazzo dei Chierici unito alla Cattedrale (vedi punto 2) da un passaggio sopra la Porta Uzeda. Di fronte al Municipio c’è la fontana dell’Amenano, il fiume che scorre sotto Catania visibile proprio sotto la fontana.

Cattedrale di Sant'Agata a Catania

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Se vi trovate a passare per Catania il 5 febbraio vi accorgerete dell’amore che i catanesi provano per Sant’Agata, la patrona della città a cui è dedicata la cattedrale.

Cattedrale di Sant'Agata a Catania
Cattedrale di Sant’Agata a Catania

Costruita sui resti di antiche terme, Il Duomo di Sant’Agata è stato più volte distrutto e ricostruito dopo terremoti ed eruzioni dell’Etna.

La prima costruzione risale al 1070 circa e di quell’epoca resta solo l’abside mentre tutto il resto è stato distrutto e ricostruito da capo. L’aspetto attuale risale ai lavori realizzati dal 1734 al 1761 da Vaccarini (esterni) e Palazzotto (interno).

La facciata è realizzata interamente in marmo di Carrara con innesto delle colonne provenienti dall’antico teatro romano. Le statue di Sant’Agata sono distribuite su tutti gli ordini.

L’interno è maestoso, a croce latina divisa su tre navate. Protetta dietro una cancellata c’è la cappella di Sant’Agata con la camera che contiene le reliquie.

Di fronte all’altare c’è la tomba di Vincenzo Bellini, musicista catanese di nascita.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Cattedrale di Catania

Orari di apertura:

Mattina: dalle 7,45 alle 12.30
Pomeriggio: dalle 16.00 alle 19.00

Biglietto: gratis.

Come arrivare: a piedi nel centro storico.

I mercati popolari di Catania

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Come in ogni città del sud, si può trovare la vera anima del luogo visitando i mercati popolari. Quelli in cui i catanesi si mostrano per come sono, nelle normali attività quotidiane.

I mercati popolari di Catania
I mercati popolari di Catania

Ce ne sono diversi ma sono due quelli che non si possono assolutamente perdere.

Il primo e la Pescheria che si trova alle spalle di Piazza del Duomo e a Fera ‘o Luni, in piazza Carlo Alberto. La Pescheria è un mercato di pesce, il più colorato, animato, caotico e quindi caratteristico di Catania.

Come in molti mercati della Sicilia, qui risuonano le vuciate, cioè le grida dei commercianti per richiamare clienti. Non molto distante, a Piazza Carlo Alberto, si svolge a Fera ‘o Luni, un mercato quotidiano di frutta, vestiti, giocattoli e altre mercanzie che negli ultimi anni ha assunto una forte connotazione multietnica.

Nella stessa piazza, ogni domenica, c’è un Mercato delle Pulci gioia di chi è alla ricerca dell’affare a basso prezzo.

Via Etnea a Catania

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Da Piazza del Duomo parte la via più importante e scenografica di Catania: è Via Etnea, che prende il nome dal fatto che va in direzione dell’Etna, sempre visibile durante i 3 km di passeggiata.

Via Etnea a Catania
Via Etnea a Catania

Strada dello shopping, in gran parte pedonale e recentemente ripavimentata, via Etnea è luogo di passeggio di catanesi e turisti.

Lungo il percorso è possibile fare un viaggio nel barocco siciliano perché quasi tutti i palazzi e le chiese furono costruite dagli architetti Vaccarini e Battaglia dopo il disastroso terremoto del 1693 che rase al suolo Catania.

Tra una vetrina di marche alla moda, una sosta alla storica Pasticceria Savia, non perdetevi Piazza Università con palazzi del Rettorato e di San Giuliano e le 7 chiese barocche, tra cui la splendida Collegiata.

La passeggiata finisce in Piazza Cavour, in quello che i catanesi chiamano “Il borgo” perché fino al 1693 era al di fuori delle mura cittadine.

Teatro Massimo Vincenzo Bellini a Catania

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Catania non poteva non rendere omaggio al suo figlio più famoso, il compositore Vincenzo Bellini. E lo ha fatto nel 1890, 55 anni dopo la morte avvenuta a soli 34 anni con la Norma, la sua opera più famosa.

Teatro Massimo Vincenzo Bellini a Catania
Teatro Massimo Vincenzo Bellini a Catania

Quella sera c’erano tutti: Luigi Capuana, Giovanni Verga, Federico De Roberto, nobili e ministri del Regno. Alla fine della rappresentazione entro anche il popolo, per ammirare quel teatro che si raccontava bellissimo.

E in effetti lo è: con una visita guidata si possono visitare la sala a quattro ordini di palchi e il loggione riccamente decorati. Il soffitto è affrescato con immagini di Bellini e delle sue opere più famose: Norma, La sonnambula, I puritani e Il pirata.

Il sipario ritrare la “Vittoria dei catanesi sui libici“. Non poteva mancare la statua in bronzo di Vincenzo Bellini, opera di Salvo Giordano. Oggi il Bellini dispone di un’orchestra di 105 elementi, di un coro di 84 elementi ed ha una ricca stagione concertistica e lirica.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Teatro Bellini di Catania

Orari di apertura: dal martedì al sabato dalle ore 9,30 alle ore 12,00.

Costo del biglietto: visita guidata 6,50 €.

Come arrivare: a piedi nel centro storico.

Via dei Crociferi a Catania

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Non si sa bene da dove derivi il nome: forse dalla presenza, un tempo, dei padri Cruciferi o da Crocifisso, per la presenza in soli 200 metri di 4 chiese, tutte capolavori dell’arte barocca.

Via dei Crociferi a Catania
Via dei Crociferi a Catania

Si accede alla via dall’Arco di San Benedetto che collega la chiesa omonima con il Convento delle Benedettine. La chiesa è famosa per la scalinata dell’Angelo, uno scalone di marmo con statue di angeli. Subito dopo si incontra la Chiesa di San Francesco Borgia e il Collegio dei Gesuiti con un bel chiostro interno con portici e colonne.

Di fronte al collegio c’è la chiesa di San Giuliano, considerata uno degli esempi più riusciti di barocco catanese e siciliano.

La passeggiata finisce in Villa Cerami, oasi verde che ospita la facoltà di Giurisprudenza. Via dei Crociferi è protetta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ma visitando la strada non si ha l’impressione che sia realmente così. Auto parcheggiate, scritte sui muri e degrado evidente ne fanno una perla incompiuta (una delle tante) del Sud Italia.

Il Monastero dei Benedettini a Catania

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Il Monastero dei Benedettini di Catania è considerato uno dei più grandi complessi monastici d’Europa.

Il Monastero dei Benedettini a Catania
Il Monastero dei Benedettini a Catania

Dopo un sapiente restauro, il Monastero oggi è sede del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università ed è visitabile grazie a una bella visita guidata.

Questa permette di ripercorrere i 500 anni di vita di questo luogo che ha ospitato i monaci e poi caserme, scuole, fino all’attuale destinazione.

Prima della visita consigliamo di leggere “I Vicerè” di De Roberto, storia di una famiglia catanese dopo l’Unità d’Italia.

Non mancano i riferimenti a questo luogo, con i monaci dipinti come buongustai (cucinavano e mangiavano tanto), gli avanzi li distribuivano alle loro amanti con relativi figli mentre i servitori rivendevano quel poco che restava…

Oggi il Monastero è uno spazio culturale dove si svolgono mostre, laboratori, convegni gestiti dall’Associazione Officine Culturali.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Monastero dei Benedettini

Orari di apertura:

dal lunedì al venerdì alle 10:00, alle 12:00, alle 14:00 e alle 16:00.
sabato e domenica dalle 10:00 alle 17:00, un tour ogni ora.

Costo del biglietto: visita guidata 8 €.

Come arrivare: in Piazza Dante. A piedi nel centro storico.

La Casa Museo di Giovanni Verga a Catania

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La Casa Museo di Giovanni Verga non è tra le attrazioni più blasonate e note di Catania pur trovandosi al centro, a pochi passi dai principali luoghi di interesse. Merita comunque una visita per approfondire la vita e la storia di un grande scrittore della nostra letteratura.

La Casa Museo di Giovanni Verga a Catania
La Casa Museo di Giovanni Verga a Catania

L’organizzazione meriterebbe maggiore cura: data la carenza di didascalie, il giro delle stanze si conclude in pochi minuti.

In compenso è emozionante entrare nella casa dove Verga ha lasciato oggetti personali e ricordi, dove gli arredi sono originali e le stanze sono quelle dove lo scrittore trascorse l’infanzia e dove morì.

Un giro della casa-museo lascia spazio all’immaginazione su come si viveva al tempo.

Il salotto ospita le teche con manoscritti di Verga e un busto scultoreo, si passa poi nello studio-biblioteca che è la stanza principale, dove sono custoditi oltre duemila libri e molti oggetti appartenuti all’autore.

Segue la stanza da letto arredata come al tempo, fermatevi ad osservare gli abiti, le foto e i ritratti di famiglia appesi alle pareti. Segue la piccola sala da pranzo con credenze d’epoca mentre nel corridoio si può consultare l’albero genealogico.

Nelle immediate vicinanze della Casa-Museo di Giovanni Verga si raggiungono la Basilica Cattedrale di Sant’Agata, Castello Ursino, il Teatro Massimo Bellini, Palazzo Biscari e il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Monastero dei Benedettini

Orari di apertura: la Casa-Museo di Giovanni Verga è aperta dal lunedì al sabato solo di mattina dalle 8:30 alle 13:30.

Costo del biglietto: Il costo del biglietto è 4 euro.

Come arrivare: La Casa-Museo di Giovanni Verga si trova al centro di Catania in via Sant’Anna, è un po’ nascosta ma facilmente raggiungibile: a 100 metri da Via Vittorio Emanuele e a qualche minuto di passeggiata da via Garibaldi. Da Piazza Duomo sono 300 metri a piedi.

Castello Ursino e Museo Civico

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Poco fuori dal centro storico di Catania si trova Castello Ursino che ospita il Museo Civico. La zona circostante non è di per sé interessante ma il castello merita sia per l’architettura che per il valore storico e la bellezza delle opere.

Alle spalle una storia antichissima, la sua costruzione fu voluta agli inizi del 1200 da Federico II di Svevia per difendere le coste orientali siciliane. In origine il castello si trovava su un promontorio affacciato sul mare, a realizzare il progetto fu l’architetto Riccardo Da Lentini.

Fu parzialmente colpito da un’eruzione dell’Etna, nel Novecento venne restaurato per cercare di riportarlo allo stato originario e oggi presenta una pianta quadrata e quattro torri angolari.

Una curiosità, il castello fu adibito anche a prigione e in quelli che erano gli ambienti delle celle, oggi si trovano ancora i graffiti lasciati dagli ex carcerati. Qualcuno racconta che vi si aggiri anche qualche fantasma.

Interessante la storia della collezione del Museo Civico. Tutto inizia nell’Ottocento quando un cittadino catanese dona alla città le sue opere d’arte, da qui si aggiungono le collezioni dei Padri Benedettini e i reperti greci e romani rinvenuti con gli scavi archeologici tra cui terrecotte, vasellame, anfore, monete e bronzi. Seguono lasciti di collezionisti privati e acquisti di importanti opere d’arte.

La visita al Museo Civico si articola in varie sale: la Sala delle Armi all’ingresso, la Pinacoteca al primo piano e il percorso museale del secondo piano che include la sezione Numismatica e la mostra con disegni, fotografie e incisioni.

C’è anche una sezione dedicata alle esposizioni temporanee. Da non perdere la veduta di Catania dall’alto e, sullo sfondo, l’Etna. Rispetto al valore delle opere che offre, l’allestimento potrebbe essere valorizzato.

Mancano aree interattive che coinvolgano di più il visitatore, in compenso si può usufruire delle audioguide consultabili tramite lo smartphone, non particolarmente esaustive in quanto ad informazioni ma comunque in grado di indirizzare nel percorso di visita.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Castello Ursino

Il Museo Civico di Castello Ursino è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.
Biglietto: intero 10 euro; Ridotto 8 euro.

Il borgo di San Giovanni li Cuti

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San Giovanni li Cuti è un borgo marinaro attaccato al centro di Catania, raggiungibile con una bella passeggiata sul lungomare. Nasce come paesino di pescatori e oggi è una zona turistica con strutture ricettive, locali e ristoranti. È conosciuto principalmente per la sua spiaggetta nera, sì di colore nero perché è di origine vulcanica.

Il borgo di San Giovanni li Cuti
Il borgo di San Giovanni li Cuti – Foto di Angelo Failla Flickr

È la spiaggia più “atipica” della città, fatta di sassi levigati dal mare che i catanesi chiamano “li cuti lisci” da cui il nome San Giovanni Li Cuti. E perché San Giovanni? Perché presumibilmente pare sia il santo a cui era intitolata l’antica parrocchia del quartiere, ma non provate a cercarla perché non è arrivata fino a noi.

Casette basse si mescolano a palazzi moderni e al porticciolo sono ancorate le classiche imbarcazioni dei pescatori. In inverno San Giovanni Licuti è meno vivace ma ha comunque un suo fascino mentre dalla primavera, e soprattutto in estate, si popola di turisti.

Gli stessi catanesi amano passeggiarci e trascorrere qualche ora sul bagnasciuga che, specialmente nel weekend, è quasi sempre pieno di teli e ombrelloni. Di sera il borgo di San Giovanni Li Cuti si presta per passeggiate tranquille e, illuminato, sembra un piccolo presepe sul mare. Ce n’è per tutti: per chi vuole fare aperitivo o vuole cenare in uno dei ristorantini con vista dove ordinare piatti della cucina siciliana a base di pesce, ma anche per chi vuole fare le ore piccole, essendoci una bella movida.

Da non perdere il murale che è stato disegnato lungo il muretto all’ingresso di San Giovanni Licuti, opera dell’artista catanese Salvo Ligama. Si chiama “Poseidon” e raffigura il dio dei mari Nettuno a mezzo busto con il suo tridente, che sembra inviti a dirigersi sul piccolo lungomare.

Come arrivare
Dalla Stazione Centrale di Catania si può arrivare con l’autobus, linea 530.

Escursioni sull'Etna a Catania

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L’Etna è il vulcano attivo più alto d’Europa che non smette di regalare spettacoli di lava e fuoco. Per chi passa da Catania, quindi, è d’obbligo avvicinarsi al vulcano per guardarlo più da vicino.

Escursioni sull'Etna a Catania
Escursioni sull’Etna a Catania

Chi vuole vederlo da molto più vicino può approfittare delle tante escursioni offerte da tour operator, agenzie e singole guide turistiche. Ma cosa si può vedere e fare salendo sull’Etna? Dipende dai vostri gusti.

Si può visitare la Valle del Bove, i crateri sommitali, ci sono circa 200 grotte usate fin dall’antichità come rifugio, cimiteri, luoghi sacri, per conservare la neve e così via.

Poi si possono fare escursioni in jeep, discese in sci, passeggiate a piedi, o un più comodo giro panoramico con la Ferrovia Circumetnea che gira intorno all’anello inferiore del vulcano.

Orari di apertura e costo del biglietto per le visite all’Etna

Orari di apertura: sempre. Consigliati primavera e autunno.

Costo del biglietto: costi variabili per le visite guidate.

Come arrivare: si accede all’Etna da uno dei 20 comuni che fanno parte del Parco.

Cosa mangiare a Catania

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Partiamo dalla fine, quindi dai dolci: cassate, cannoli con la ricotta, gli Iris (bombe fritte o al forno con ripieni vari), le olivette di Sant’Agata, la brioche con la granita e i grandi gelati catanesi.

Cosa mangiare a Catania
Cosa mangiare a Catania

Prima di essere arrivati a questo, però, probabilmente siete passati per il cibo di strada catanese: un arancino (riso e ragù), le crispelle o le schiacciate, le frattaglie o i carciofi arrostiti. Seduti più o meno comodamente potete assaggiare una pasta alla Norma (con melenzane), una pasta con le sarde, una caponata o un falsomagro. Soprattutto nei quartieri popolari, di sera le macellerie accendono la brace (Arrusti e mangia ) e permettono di mangiare carne di cavallo e altri tipi.

Dove dormire a Catania

HNegli ultimi anni, grazie ai voli low cost e al traffico crocieristico, Catania è diventata una moda abbastanza alla moda.

Dove dormire a Catania
Dove dormire a Catania

La città si è adeguata con un fiorire di piccoli hotel, appartamenti e B&B. Nonostante la crescita turistica i prezzi sono ancora bassi: per un hotel 3 stelle in pieno centro si spendono circa 70 euro e con qualcosa in più si può prendere anche un 4 stelle. Ancora più economici i B&B con prezzi a partire da 40 euro per notte.

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Alfonso Cannavacciuolo
Alfonso Cannavacciuolo è un copywriter e redattore professionista. Scrive per aziende e agenzie pubblicitarie. Insegna scrittura in master e università e ha pubblicato tre manuali di scrittura con Hoepli editore. Appassionato di viaggi e fotografia, scrive guide e reportage. Ha fondato 10cose.it nel 2009. Oggi 10cose.it è uno dei principali portali turistici italiani.