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direttore Paolo Pagliaro

MIGRANTI, DOPPIO MONITO
DEI VESCOVI E DELL’UE

E’ uno dei temi che ieri Matteo Salvini, dal Quirinale, ha indicato come fondamentali nella visione dell’eventuale nuovo governo Lega-M5S. E oggi sui migranti interviene anche l’Unione Europea, augurandosi, nelle parole del commissario alla Migrazione Dimitris Avramopoulos, che “l’Italia non cambi la propria politica di accoglienza” ricordando l’impegno messo fin qui dal nostro Paese nel Mediterraneo. Ma il giorno dopo l’uscita di Salvini, interviene sul tema anche la Conferenza episcopale, con una lettera della commissione per le migrazioni rivolta alle comunità cristiane in cui si legge: “Riconosciamo che esistono dei limiti nell’accoglienza. Al di là di quelli dettati dall’egoismo, dall’individualismo di chi si rinchiude nel proprio benessere, da una economia e da una politica che non riconosce la persona nella sua integralità, esistono limiti imposti da una reale possibilità di offrire condizioni abitative, di lavoro e di vita dignitose”. Spiegano i vescovi: “Siamo, inoltre, consapevoli che il periodo di crisi che sta ancora attraversando il nostro Paese rende più difficile l’accoglienza, perché l’altro è visto come un concorrente e non come un’opportunità per un rinnovamento sociale e spirituale e una risorsa per la stessa crescita del Paese”. D’altro canto “vogliamo ricordare inoltre che il primo diritto è quello di non dover essere costretti a lasciare la propria terra. Per questo appare ancora più urgente impegnarsi anche nei Paesi di origine dei migranti, per porre rimedio ad alcuni dei fattori che ne motivano la partenza e per ridurre la forte disuguaglianza economica e sociale oggi esistente”. Secondo la Cei la questione andrebbe affrontata più a largo spettro: “La realtà del fenomeno, la sua complessità, le domande che suscita, chiedono alle nostre comunità di avviare “processi educativi” che vadano al di là dell’emergenza, verso l’edificazione di comunità accoglienti capaci di essere “segno” e “lievito” di una società plurale costruita sulla fraternità e sul rispetto dei diritti inalienabili di ogni persona”.

(Sis)

 

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