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Storie di tecnici
a Palazzo Chigi

Storie di tecnici <br> a Palazzo Chigi

di Paolo Pagliaro

(21 maggio 2018) Prende piede l’ipotesi di un presidente del Consiglio non eletto in Parlamento. Non sarebbe la prima volta.
Non era parlamentare Carlo Azeglio Ciampi, il primo a diventare capo del governo senza il titolo di onorevole. Ma certo sarebbe molto riduttivo definirlo un tecnico, dato che Ciampi dal 1976 al 1993, prima di insediarsi a Palazzo Chigi, era stato governatore della Banca d’Italia. Ciampi fu chiamato da Scalfaro a guidare il governo nella stagione di Tangentopoli, dei grandi attentati di mafia e dei rischi di tracollo della lira. Fu in seguito ministro del Tesoro nei governi Prodi e D’Alema e il 13 maggio del 1999 fu eletto, alla prima votazione, decimo Presidente della Repubblica.
Il secondo tecnico alla guida del Paese arrivò nel 1995 con Lamberto Dini. Anche lui veniva dalla Banca d’Italia, dove era il numero 2. Ministro del Tesoro nel primo governo Berlusconi, Dini fu incaricato - di nuovo da Scalfaro - di formare un nuovo governo composto esclusivamente da ministri e sottosegretari tecnici e non parlamentari. Restò in carica 486 giorni.
Un altro presidente del Consiglio non parlamentare fu il giurista Giuliano Amato, a Palazzo Chigi per 411 giorni all’inizio del millennio.
Viene dipinto come un tecnico anche Mario Monti, premier dal novembre 2011 all’aprile 2013. In realtà il presidente della Bocconi, prima di essere chiamato da Napolitano a sbrogliare una difficile matassa, era stato per ben due volte commissario europeo, e in quella veste aveva combattuto battaglie politiche di un certo rilievo contro colossi come Microsoft, Honeywell e General Electric.
L’ultimo presidente del Consiglio non eletto in parlamento è stato Matteo Renzi, che ha colmato la lacuna, diventando senatore, solo il 4 marzo scorso, quando però Palazzo Chigi era ormai solo un ricordo.

(© 9Colonne - citare la fonte)