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direttore Paolo Pagliaro

“SUI MIGRANTI
UN SALTO NEL BUIO”

“I populisti predicano l'‘immigrazione zero’, sapendo perfettamente che non è realizzabile. Diffondono l'idea che non sia possibile essere umani e sicuri allo stesso tempo, che bisogna scegliere o l'una o l'altra cosa. La forza del riformismo di centrosinistra è, e deve essere, spiegare che non c'è antitesi tra i due concetti. Spesso, anzi, convivono nell'animo di una stessa persona. Una vera democrazia è in grado di conciliarli. L'Italia, invece, si avvia verso l'ignoto”. Così a Repubblica l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, per il quale “Qui in gioco c'è il modello di società che vogliamo. L'Italia non può rinunciare ai valori che la fondano, non deve diventare una società chiusa. Altrimenti perderà se stessa. Sulla questione immigrazione, però, il governo manca di una visione globale”. Questo perché “Salvini ripete che l'immigrazione è un business. Non ci può essere approccio più sbagliato. C'è chi lucra sulla pelle dei migranti, ovviamente, e colpire gli approfittatori è l'obiettivo delle indagini penali. Le migrazioni sono un fatto epocale, non dimentichiamolo. Bisogna combattere i trafficanti di uomini, non i richiedenti asilo in fuga dalla violenza. Dov'è la pacchia di cui parla Salvini?”. Minniti rivendica al governo di cui ha fatto parte di aver “contrastato l'illegalità e cancellato la parola emergenza, poi abbiamo cominciato a costruire la legalità con i corridoi umanitari aperti con la Libia. Tutto grazie a delicatissimi rapporti diplomatici nel Mediterraneo. Ma di Mediterraneo Salvini non parla. Ho sentito invece che parla di Ungheria, di Austria, di Orban, di Visegrad. . .”. Cosa comporta allearsi con loro? “Diventare l'hot spot dell'Europa, esattamente come vuole il gruppo dei paesi dell'Europa centrale del Patto di Visegrad. Ci stiamo consegnando mani e piedi al loro progetto di ridurre l'Italia a centro di controllo unico dei flussi migratori provenienti dall'Africa”. “Davvero pensiamo di allearci con chi sta cercando di affossare nel Parlamento Europeo la proposta di riforma del trattato di Dublino?”. (8 GIU - red)

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