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direttore Paolo Pagliaro

DA MARCINELLE A FOGGIA
FILO ROSSO DEI MIGRANTI

DA MARCINELLE A FOGGIA<BR>FILO ROSSO DEI MIGRANTI

C’è un filo rosso, rosso sangue, che lega oggi Marcinelle e Foggia, Foggia e Marcinelle. E lo ricordano tutti. L’8 agosto di 62 anni fa (era il 1956) nel crollo di una miniera in Belgio morirono più di un centinaio di migranti italiani, lavoratori sfruttati e in cerca di una opportunità. Oggi, l’8 agosto del 2018, a Foggia va in scena la protesta dei migranti, in gran parte africani, braccianti nei campi per 2 euro e mezzo all’ora. Ben 16 di loro sono rimasti uccisi in pochi giorni, tra sabato e lunedì scorso, in due diversi incidenti stradali: viaggiavano stipati a bordo di furgoncini chiusi, in piedi. Tornavano dai campi di pomodori, vittime sacrificali di un fenomeno, quello del caporalato, che si stima coinvolta un milione di stagionali ogni anno. “Da Marcinelle a Foggia, dal carbone ai pomodori. I nostri nonni subirono discriminazioni e sfruttamento, come chi è sfruttato oggi da italiani senza scrupoli. Per rendere onore alle vittime di ieri dobbiamo stare dalla parte giusta: contro gli sfruttatori” dice l’ex presidente del Senato Pietro Grasso. “A Marcinelle 262 lavoratori morirono in miniera, 136 erano emigranti italiani. In ricordo di Mario e di tutti quelli che ci hanno insegnato la dignità di ogni persona nel lavoro. Dalle miniere di ieri ai campi di oggi, occorre ancora combattere”, ricorda Maurizio Martina, l’ex ministro dell’agricoltura: nasce dalla sua iniziativa la legge contro il caporalato del 2016, che lo scorso anno, il primo di applicazione, ha portato alla chiusura 360 attività agricole che si avvalevano di manodopera sostanzialmente schiavizzata. “Difendere il lavoro significa anche onorare quelle vite e fare in modo che non accada mai più”, sottolinea Teresa Bellanova, ex viceministro allo Sviluppo economico. Anche Giorgia Meloni ricorda Marcinelle:: L' 8 agosto 1956 ben 262 minatori, di cui 136 italiani persero la vita nella miniera di Marcinelle in Belgio. Noi non dimentichiamo il simbolo del sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo”. Da Palazzo Chigi, intanto, il premer Giuseppe Conte fa sapere che “il fatto di Foggia non significa che mancano i flussi. Anzi, significa che dobbiamo lavorare contro il lavoro nero. Noi dobbiamo regolamentare il fenomeno su base strutturale, di concerto con tutti i Paesi europei”. Anche il corteo di Foggia, ad ogni modo ha ricordato la tragedia di Marcinelle con un minuto di silenzio: un omaggio da migranti a migranti.
(Sis)

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