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Sudafrica, Vignali (Maeci): italiani ben integrati,
sono il motore del Paese

Sudafrica, Vignali (Maeci): italiani ben integrati, <BR> sono il motore del Paese

In Sudafrica ha trovato una “comunità italiana molto ben integrata nel tessuto economico, ha dato negli anni un enorme contributo alla crescita del Paese”. A parlare è Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Affari esteri, rientrato da poco da Johannesburg, dove ha partecipato ai lavori della Commissione Continentale per i Paesi anglofoni extraeuropei del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (Cgie). “La collettività italiana – ha detto Vignali in un’intervista a 9Colonne – ha contribuito a creare un Sudafrica ricco e stabile. Un ruolo che la nostra collettività vuole continuare a svolgere”. La comunità italiana, ha spiegato Vignali, “ha manifestato delle preoccupazioni rispetto al rischio di una possibile instabilità o di posizioni estremiste da parte di alcuni gruppi del Sudafrica. Al tempo stesso, però, ha confermato la volontà di partecipare al processo di sviluppo del Paese e di continuare il proprio impegno con i tratti della genialità italica, alimentando commerci, artigianato, imprese, e investendo in settori innovativi di quell’importante Paese”.

ASSISTENZA AI CONNAZIONALI - In Sudafrica c’è anche una “collettività di prima o seconda generazione bisognosa di assistenza”: si tratta, prosegue il direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie della Farnesina, di “italiani che sono lì da più tempo, che vogliono poter restare nel Paese e vogliono poter essere assistiti nella loro terza età. Per far questo il ministero degli Esteri si impegna a mandare ogni anno contribuiti; altri fondi vengono raccolti in loco dalla stessa collettività italiana”. Ci sono poi “ulteriori stanziamenti del governo sudafricano. E’ importante che questi contributi rimangano - ha affermato Vignali -. I nostri connazionali sono infatti preoccupati di una possibile diminuzione del sostegno finanziario ai connazionali”. “Vigileremo – ha assicurato Vignali - anche interloquendo con il governo sudafricano, affinché il ruolo e la posizione della nostra collettività continui a essere centrale, un motore che ha consentito al Sudafrica il livello di sviluppo attuale”. A Johannesburg il direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie della Farnesina ha visitato anche una casa di assistenza per persone anziane: “Si tratta di Casa Serena, una struttura efficiente che deve poter continuare l’egregio lavoro svolto negli anni e sul cui futuro abbiamo parlato con i rappresentanti della collettività italiana e con gli stessi membri del Cgie”.

SERVIZI CONSOLARI E NUOVA EMIGRAZIONE - Per quanto riguarda i servizi consolari, Vignali ha trovato “un Consolato molto ben organizzato, efficace, con apprezzamenti ricevuti anche dalla stessa collettività, in particolare per la rapidità con cui riesce a erogare i servizi. Ovviamente, come molte strutture della nostra rete consolare, avrebbe bisogno di un potenziamento d’organico. Questo è un impegno che mi sono ripromesso di monitorare nel prossimo futuro”. Gli italiani in Sudafrica sono circa 40mila: “Un numero – ha sottolineato Vignali - potenzialmente in aumento. Ho incontrato tanti componenti della cosiddetta nuova mobilità italiana verso l’estero. Prevalentemente ricercatori, ma anche giovani che si sono impegnati in start up, o giornalisti e fotografi. Varie figure professionali che hanno scelto un paese dinamico, in crescita, con potenzialità importanti per il loro futuro, che hanno deciso di provare a investire almeno una parte della loro esperienza professionale in Sudafrica”.

TURISMO DI RITORNO - “Stiamo parlando di mobilità, non di emigrazione – ha evidenziato il direttore generale della DGIEPM - quindi probabilmente non si trasformerà in una permanenza stanziale nel paese, ma per adesso questi ragazzi stanno arricchendo il loro bagaglio professionale, anche umano, emotivo e linguistico: dopo quest’esperienza in Sudafrica speriamo vogliano tornare a investire le loro conoscenze arricchite nel nostro Paese”. A Johannesburg Vignali ha presentato anche il progetto della Farnesina per promuovere il turismo di ritorno: “Noi vorremmo che a chi ha vissuto un’esperienza professionale all’estero venissero offerte le opportunità per tornare definitivamente nel nostro Paese, ma vogliamo anche che chi è da tempo all’estero, soprattutto i discendenti delle generazioni più anziane, i nipoti dei primi emigranti, possa tornare a passare le vacanze in Italia, possa appassionarsi al nostro Paese e contribuire anche alla diffusione del 'vivere all’italiana'”, ha detto Vignali.

METTERE IN SICUREZZA IL VOTO ALL'ESTERO - In Sudafrica si è parlato anche di voto all’estero: “Ho personalmente invitato i rappresentanti della Continentale del Cgie, così come farò anche con gli altri rappresentanti del Consiglio generale degli italiani all’estero, a presentare rapidamente una proposta sul voto all’estero, in modo che le istanze parlamentari siano ancor più consapevoli degli obiettivi del Cgie per valorizzare al massimo le elezioni all’estero e preservarle da possibili compromissioni”. Vignali ha invitato il Cgie a “lavorare su un contributo articolato, coerente e completo, non solo un documento teorico”. Con il Cgie “condividiamo lo stesso traguardo – ha sottolineato il direttore generale della DGIEPM -: quello di mettere in sicurezza il voto all’estero. Nella situazione attuale, con la legge vigente, ci sono nodi importanti da affrontare”. Come quello, ad esempio, del costo delle consultazioni elettorali: “Aumenta il corpo elettorale, aumenta il costo delle consultazioni elettorali ma le risorse rimangono stabili o addirittura diminuiscono – ha ricordato Vignali -. Questo è un problema importante da affrontare se vogliamo che il voto venga esercitato con le tutte le caratteristiche di correttezza, segretezza e regolarità. E’ un obiettivo sicuramente condiviso, le ricette potrebbero essere diverse ma su questo ci dobbiamo confrontare”.

RIFORMA DI COMITES E CGIE - Per quanto riguarda la riforma degli organismi di rappresentanza delle collettività (Comites e Cgie), Vignali ha affermato: “Abbiamo i due documenti elaborati dal Cgie. Ho proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto Farnesina-Cgie in modo da lavorare insieme, sciogliere alcuni nodi che ancora separano le due posizioni, quella del governo e quella del Cgie. Alcune questioni vanno affrontate insieme, bisogna lavorare per approdare a un testo consolidato e condiviso”. I due documenti a cui si riferisce Vignali sono le proposte di riforma uscite dall’ultima plenaria del Cgie: “Le abbiamo verificate e sottoposte a una consultazione della nostra rete consolare - ha concluso Vignali -. Abbiamo delle idee migliorative, su altri punti riteniamo che si debbano mettere dei paletti a salvaguardia della chiara distinzione di competenze tra rete consolare e Cgie”. La prossima plenaria del Consiglio generale degli Italiani all'estero, in programma alla Farnesina a metà novembre, sarà l’occasione per discutere anche di questo. (Sip – 3 ott)

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