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M5S ALLA RESA DEI CONTI
DOPO IL FLOP IN SARDEGNA

M5S ALLA RESA DEI CONTI <br> DOPO IL FLOP IN SARDEGNA

Dopo la grande sconfitta subita nelle elezioni regionali in Sardegna, dove il candidato del Movimento 5 Stelle Francesco Desogus ha totalizzato solo l’11 per cento dei voti, è iniziato il dibattito all’interno del movimento su cosa sta andando storto. Ieri sera Beppe Grillo, in una tappa del suo spettacolo, ha detto che “forse non siamo all’altezza, forse siamo dei principianti”. Oggi, a Circo Massimo su Radio Capital, il sottosegretario alla Affari regionali Stefano Buffagni respinge questa critica, spiegando: Vivo tutti i giorni il governo, non vedo fuoriclasse dagli altri”. Forse piuttosto “tutti noi dovremmo impegnarci il triplo. Ma se gli uffici si mettono di traverso è un problema".  Quando però gli chiedono se M5S perde voti quando parla Toninelli, Buffagni dice: “Non posso rispondere...”. Un altro finito spesso nel mirino all’interno del governo è il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che però secondo Buffagni non se ne deve andare.  “Non ne vedo il motivo. Ma se sei andato a prendere l'impegno all'1,6 senza concordarlo hai generato un danno. Tria deve fare il suo lavoro, anche perché al mef abbiamo tanti impegni non firmati”. Per esempio, c’è il caso dell’Inps, con la candidatura di Pasquale Tridico avanzata da M5S come sostituto di Tito Boeri ma al momento bloccata: “Speriamo che Tridico possa essere messo in condizione di lavorare il prima possibile. Ma se Tridico non può lavorare perché non è arrivato l'ok del Mef…”. Più in generale, secondo Buffagni M5S deve cambiare un po’ atteggiamento: "Al governo non si può continuare ad avere un approccio barricadero, come prima”. E per risalire “dobbiamo dare un motivo alle persone per capire che differenza c'è fra noi e la Lega e fra noi e gli altri. Noi subiamo questo abbinamento, e loro se ne avvantaggiano”.

(© 9Colonne - citare la fonte)