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Legge elettorale regionale, il Pd costretto a fare marcia indietro. Esultano le opposizioni

Legge elettorale regionale, il Pd costretto a fare marcia indietro. Esultano le opposizioni

L’AQUILA, 7 agosto – Nessuna modifica alla legge elettorale della Regione Abruzzo. Il Pd ha dovuto fare marcia indietro, nel tardo pomeriggio di oggi, dopo una lunga ed intensa giornata di trattative che non ha permesso di raggiungere un accordo sul testo. La proposta di modifica, dunque, è stata ritirata dalla maggioranza, con le opposizioni che esultano e con il centrosinistra dalfonsiano costretto ad incassare un nuovo stop.

A comunicare l’esito della giornata, Sandro Mariani, presidente della Prima commissione e primo firmatario della legge di modifica. Queste le sue valutazioni a caldo:

“Lo sbarramento all’8% per le coalizioni e al 4% per le liste in coalizione doveva essere ancor più alto. Resto convinto della bontà della legge, ma cercavo la più alta condivisione possibile”.

Lo stesso Mariani si toglie qualche sassolino dalla scarpa, attaccando l’ex consigliere regionale e segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, che nei giorni scorsi era stato tra i primi a criticare aspramente la proposta di modifica elettorale:

”Non ho simpatia per la sinistra. Acerbo poteva chiedere un incontro, io ricevo tutti, così mi avrebbe detto le sue ragioni, invece di attaccarmi sui media. Anche io potrei raccontare tante cose di quel soggetto”.

Esulta invece il Movimento 5 Stelle, con Domenico Pettinari che dice:

”Sarebbe stata una grande porcata. Abbiamo combattuto col coltello tra i denti per evitare, assieme alle altre minoranze, quella che sarebbe stata una violenza istituzionale”.

Anche i consiglieri regionali di Forza Italia rivendicano l’affossamento della proposta di modifica:

“La nostra ferma opposizione ha prodotto un primo significativo risultato: il centrosinistra ha ritirato ogni proposta di modifica alla legge elettorale regionale. Non sarebbe stato accettabile modificare le regole elettorali poche settimane prima del voto e la gran mole delle nostre argomentazioni e dei nostri emendamenti, oltre 300 sui 400 totali, ha fatto desistere il Pd. Dopo questa vittoria, che consegniamo a tutto il centrodestra abruzzese, restano da affrontare le proposte di modifica alle norme sulle incompatibilità: quella sulle surroghe e, soprattutto, quella ad personam sul tempo necessario a rimuovere le cause di incompatibilità”.

Da sinistra Mario Mazzocca e Marinella Sclocco, di Articolo 1-Mdp, affermano:

“Sia chiaro a tutti che senza la contrarietà di Art.1 Mdp questa modifica sarebbe stata approvata. I principi della rappresentanza democratica nella nostra regione sono salvi. Chi ben conosce il meccanismo elettorale sa bene che questo correttivo non avrebbe avuto effetto alcuno sulla tanto sbandierata governabilità, in quanto i seggi assegnati alla coalizione vincente, in virtù del premio di maggioranza, non subirebbero variazioni”.

 

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