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Gestore della settimana: "Quattro view per l’anno del Maiale"

2/4/2019

Dopo l’anno del Cane nel 2018, ecco cosa riserverà il 2019 secondo l'analisi di Bin Shi, head of China equities di UBS AM


Il 5 febbraio avrà inizio l’anno del Maiale per il 2019. Secondo la tradizione cinese è un’ottima cosa. Dopotutto in Cina i maiali sono associati all’idea di ricchezza e felicità: un bel cambiamento rispetto alle tensioni commerciali e ai crolli dei listini che hanno monopolizzato i titoli dei giornali nel 2018.

Ecco cosa ne pensa Bin Shi (nella foto), head of china equities di UBS AM, sull’andamento delle borse cinesi per l’anno in corso.

 

Il 2018 è stato un anno difficile, qual è la sua view per il 2019?

Nel 2018, le tensioni commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti, nonché la politica di riduzione della leva adottata dal governo del Dragone, hanno influenzato l’andamento dei mercati e dell’economia. La performance è quindi stata inferiore alle aspettative. Riteniamo invece che le prospettive siano migliori per il 2019 poiché siamo convinti che la Cina e gli USA risolveranno le questioni commerciali che le dividono e che il governo allenterà le misure di riduzione della leva, a supporto dell’attività economica.

Poiché il sentiment degli investitori è stato penalizzato nel 2018, le valorizzazioni di numerose aziende di qualità sono scese in maniera considerevole: riteniamo pertanto che il 2019 offra spazio al buon andamento di queste imprese. 

 

Nel 4° trimestre del 2018 avevate affermato che avreste incrementato le allocazioni: siete ancora dello stesso parere?

Abbiamo incrementato la liquidità investita poiché riteniamo interessanti le valorizzazioni di molte aziende di alta qualità.

Crediamo inoltre che le misure di supporto della politica, annunciate dal governo cinese, inizieranno a influenzare positivamente l’economia e il mercato più avanti nel corso del 2019, ragione per cui crediamo di dover adottare delle posizioni adesso.

 

Quale pensa sarà il principale fattore trainante dell’economia cinese nel prossimo futuro?

Il fattore demografico e i bassi prezzi della terra hanno fortemente contribuito alla crescita della Cina in passato. Anche nel prossimo futuro questi due fattori rappresenteranno ancora dei driver importanti ma, il vero traino dell’economia cinese, saranno le nuove riforme che permetteranno alle aziende del Dragone di sviluppare appieno il proprio potenziale.

 

Quali consigli vuole dare agli investitori in titoli azionari riguardo alle prospettive dei mercati per il 2019?

Il sentiment degli investitori si è deteriorato nel secondo semestre del 2018 ma, per gli investitori disciplinati, si tratta di un’opportunità da cogliere poiché ciò ha comportato valorizzazioni più basse per aziende di buona qualità. Da non dimenticare inoltre che, nonostante la volatilità dei mercati, i driver fondamentali di crescita, come l’urbanizzazione e la domanda per i consumi, hanno ancora molta strada da percorrere. Prendiamo, ad esempio, l’urbanizzazione. Chi vive in una città moderna come Shanghai probabilmente ritiene il processo concluso. Tuttavia, se si visitano altre aree della Cina, appare evidente come l’urbanizzazione disponga ancora di ampie possibilità di crescita. Ricordo quindi agli investitori di non prestare molta attenzione ai dati diffusi sul PIL. Perché altrimenti rischiano di perdere le interessantissime opportunità d’investimento, presenti soprattutto nei settori della new economy, create dai cambiamenti fondamentali e strutturali di lunga durata in atto nella società e nell’economia della Cina.

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