Il calcio ha rappresentato per la Cina il classico esempio di un amore non corrisposto. Quando ancora vivevo nel grande paese orientale, negli anni '90, mi capitava spesso di parlare di calcio con i taxisti che, quando sapevano che venivo dall'Italia, recitavano a memoria la formazione delle principale squadre della serie A italiana, che nel palinsesto della TV cinese meritava la trasmissione in diretta e in chiaro di due partite.
A tale passione non corrispondeva però un livello tecnico adeguato nel calcio cinese che, a parte la nazionale femminile, non è ancora riuscita a raggiungere risultati di rilievo con la sua nazionale, tanto da portare centinaia di milioni di tifosi a interrogarsi sulle ragioni che non permettono, a una nazione con la popolazione di un miliardo e trecento milioni, di trovare undici persone in grado di competere alla pari con gli atleti di altre nazioni.
Ma tra gli appassionati ve ne sono alcuni un po' speciali, come il presidente Xi Jinping, che hanno contribuito a inserire il calcio nella pianificazione politica della nazione, tanto da prevedere la costituzione di scuole di questo sport nel sistema scolastico nazionale e consentire quindi la crescita di una base di appassionati che permetterà non solo il benessere psico-fisico dei giovani cinesi, ma anche il miglioramento del calcio agonistico.
E, parallelamente, è cresciuto l'interesse per il calcio anche dal punto di vista del business, come testimoniano le recenti acquisizioni di Inter e Milan e i grandi nomi del calcio internazionale che si spostano da campionati tradizionalmente più quotati per giocare nel campionato cinese.
In questo contesto si inserisce l'iniziativa della partita amichevole tra la Rondinella, squadra storica di Firenze, e FC Associna, la squadra di calcio della associazione che rappresenta le seconde generazioni cinesi. Nel suo ruolo di ponte tra la Cina e l'Italia, Associna ha pensato al calcio come mezzo per la promozione dei valori di integrazione e inclusione sociale che fanno parte della sua mission.
Nella splendida location del centro federale di Coverciano, che normalmente ospita la preparazione della nazionale italiana, la selezione di sino-italiani amanti del calcio ha giocato con la squadra toscana la cui fondazione è ben radicata nel centro storico di Firenze.
E, a precedere l'incontro, sono scesi in campo anche i bambini di un doposcuola cinese di Prato, guidati da istruttori italiani della federazione, anche loro a rappresentare simbolicamente l'unione tra l'Italia e la CIna. Sugli spalti, a fare il tifo, una nutrita rappresentanza di seconde generazioni cinesi che alternava il cinese e l'italiano per incoraggiare la propria squadra.
Per la cronaca il risultato finale è stato un 2-2 che è una vittoria per tutti, festeggiata tutti insieme la sera al circolo della Rondinella, con cucina tipica toscana e un buon vino rosso che ha contribuito a unire ancora di più le due squadre.