"Non esiste una vita cristiana fatta a tavolino, scientificamente costruita, dove basta adempiere qualche dettame per acquietarsi la coscienza: la vita cristiana è un cammino umile di una coscienza mai rigida e sempre in rapporto con Dio, che sa pentirsi e affidarsi a Lui nelle sue povertà, senza mai presumere di bastare a se stessa". Questo il messaggio che Papa Francesco ha lasciato a conclusione della vista di oggi in Emilia Romagna, ai 40mila fedeli che gremivano lo Stadio Dall'Ara.
Ancora una volta il Papa ha condannato l'ipocrisia di molti cristiani, definendoli come "le edizioni rivedute e aggiornate di quel male antico denunciato da Gesù. "Siate puri di cuore, non di fuori", ha suggerito Francesco. "Possiamo scegliere - ha aggiunto - se essere peccatori in cammino, che restano in ascolto del Signore e quando cadono si pentono e si rialzano, come il primo figlio; oppure peccatori seduti, pronti a giustificarsi sempre e solo a parole secondo quello che conviene". "Gesù - ha osservato - è severissimo: dice che persino i pubblicani li precedono nel Regno di Dio. E' un rimprovero forte, perché i pubblicani erano dei corrotti traditori della patria". "Nel cammino di ciascuno - ha concluso - ci sono due strade: essere peccatori pentiti o peccatori ipocriti".