Rivendica il proprio carattere "lombardo" per dirsi convinto che "prima bisogna pensare a fare e poi a comunicare", quindi Stefano Buffagni invita la squadra M5s a "essere più concreti".
"La gente - rileva il sottosegretario agli Affari regionali, dai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital - ci ha mandato al governo non per annunciare o - ammonisce - rincorrere gli altri, è più utile portare a casa i risultati. La gente - riprende - ha riposto grandi speranze in noi e aspettative per vederci governare e quando sei al governo non si può continuare ad avere l'approccio barricadero che avevi prima, con urla toni e alti".
Insomma, osserva ancora Buffagni, "quando sei al governo devi essere anche bravo a incassare". Certo, "i fatti in Sardegna ci dicono che i cittadini hanno fatto altre scelte, che rispetto", ma da un lato Stefano Buffagni osserva che "la differenza con gli altri partiti è molto risicata, considerati i miliardi di liste civiche", dall'altro il sottosegretario M5s lo mette davanti a quel "non siamo all'altezza" arrivato ieri da Beppe Grillo dicendo che "non ne vedo così tanti di fuoriclasse anche negli altri".
"Certo - ragiona ancora l'esponente M5s - che se gli uffici si mettono di traverso... perché il politico cambia ma l'apparato rimane...". Detto questo, e messa nel conto un'autocritica sulle capacità di comunicazione da parte della squadra pentastellata, Buffagni invita a "non essere superficiali e a guardare le cose con professionalità". L'ultima 'provocazione' dei conduttori riguarda il rischio che ogni uscita di Danilo Toninelli costi voti a M5s: Buffagni risponde con una risata e un divertito "non posso... no, non voglio rispondere".