Il governo gialloverde "è ancora nella sua fase di indecisione creativa", una critica "più rivolta al M5s, perché la Lega con Salvini sta dimostrando di avere idee chiare e determinazione".
Lo sostiene, intervistato da 'Repubblica', l'ex governatore lombardo Roberto Maroni aggiungendo però che "gli imprenditori del nord sono delusi dai provvedimenti dell'esecutivo. I segnali che arrivano non sono molto positivi, è vero. C'è una certa preoccupazione dopo il decreto dignità, ad esempio. Ne ha parlato anche il governatore del Veneto Luca Zaia. Su concessioni, sviluppo economico, infrastrutture, spero ci siano delle posizioni importanti in futuro. La legge di stabilità sarà il banco di prova del governo".
Il tema immigrazione, sul quale per ora è concentrato il governo, secondo Maroni, "è trasversale e porta consenso. Però le imprese aspettano dei segnali precisi, ad esempio sulla flat tax, che è nel nostro programma", e sulla nazionalizzazione di Autostrade aggiunge: "la partita è complicata e si rischia di fare danni, bisogna pensarci bene perché poi così si passa anche alle concessioni telefoniche, idroelettriche e così via; sono contrario al celodurismo statalista...".
L'ex segretario leghista interviene anche sulla leadership di Salvini: "lui non ascolta consigli e fa bene. Io avevo un altro stile, certo. Se riesce a fare tutto, cioé il segretario della Lega, il ministro e il vicepremier, vuol dire che è bravo. Bisogna vedere quando durerà, non è facile reggere questo ritmo".
E sulla Diciotti precisa, "lui è bravissimo a capovolgere le situazioni e a passare da vittima. La vicenda e gli strascichi giudiziari lo rafforzeranno, vedrete. Dopodiché concordo con lui, servivano dei gesti forti. Non credo che il procuratore di Agrigento abbia agito per motivi politici. Ma Salvini ne approfitterà per fare la riforma della giustizia, sacrosanta".
Nel frattempo Salvini incontra Orban: "è interessante che il premier ungherese incontri Salvini e non Conte, rafforzando la leadership e l'immagine di Salvini". Infine sull'alleanza coi 5 stelle: "Non credo sia organica. Dopo le Europee del 2019 nascerà la Terza Repubblica. Con la Lega che farà la destra e il M5S la sinistra. Mentre Pd e Fi, di questo passo, rischiano di sparire".
Red/Car