Una maggioranza, sulla carta, ancora schiacciante quella di cui gode la componente renziana del Partito Democratico in Parlamento. Una maggioranza 'inversa' rispetto a quella uscita dai gazebo che apparentemente potrebbe rappresentare un ostacolo per Nicola Zingaretti. Ma, già nelle ore immediatamente successive alle primarie, reazioni e commenti alla vittoria del governatore del Lazio hanno dato il segno di come i parlamentari si stiano ricollocando.
Nel dettaglio, la geografia dem vede 76 deputati su 122 schierati al congresso con Roberto Giachetti o Maurizio Martina, ovvero le due componenti renziane che si sono venute a creare dopo il passo indietro di Marco Minniti. Tra questi, molti sono esponenti di 'peso', sia da punto di vista della notorietà che da quello della capacità di mobilitare gli iscritti sui territori, come si è visto anche durante le primarie dei circoli, in cui Zingaretti si è affermato con percentuali molto inferiori a quelle viste alle primarie: hanno votato per Maurizio Martina, ad esempio, il deputato campano Raffaele Topo, Andrea De Maria, Piero De Luca, Umberto Del Basso De Caro, oltre ad esponenti di primo piano Graziano Delrio, Ettore Rosato, Luca Lotti. Maria Elena Boschi ha votato, invece, per il ticket dei deputati Roberto Giachetti e Anna Ascani.
Un cammino accidentato
Ancora più schiacciante il rapporto di forza al Senato dove i renziani contano 34 senatori su 52. Anche qui ci sono dei 'pesi massimi' del partito tra quanti hanno sostenuto Martina o Giachetti: a parte Matteo Renzi (che però non si è mai espresso sulla sua preferenza) c'è l'attuale tesoriere Francesco Bonifazi, Simona Malpezzi, Tommaso Nannicini, Andrea Marcucci, Dario Parrini. Numeri che lasciano immaginare che, per Zingaretti, il cammino sarà particolarmente accidentato. Tuttavia, viene fatto notare, la situazione nei gruppi è magmatica e molti parlamentari stanno cominciando ad avvicinarsi a Nicola Zingaretti. Il Transatlantico restituisce quasi plasticamente questo processo, con capannelli di persone che, fino a prima di domenica, difficilmente si sarebbero viste insieme.