In questi giorni post-voto in tanti stanno comparando i risultati definitivi delle elezioni con le previsioni della vigilia, per verificare di quanto i sondaggi (anche quelli dell'ultimo minuto, che non è stato possibile rendere noti perché la legge lo vieta) si siano discostati dai risultati definitivi reali. Agi, con la collaborazione di KPI6, da marzo ha dato conto settimanalmente anche di quelli che erano gli 'umori elettorali' degli italiani valutati e analizzati dalle conversazioni su Twitter. E alla vigilia del voto, il 17 maggio, ci siamo chiesti come sarebbero finite le elezioni se si fosse potuto votare sul social.
Già in quella occasione emerse con nettezza il favore delle conversazioni per la Lega di Salvini e le difficoltà del Movimento 5 Stelle. Scenario che si è puntualmente confermato mezz'ora prima della chiusura delle urne. Il grafico qui sotto mostra esattamente questo. Le intenzioni di voto - extrapolate dalle conversazioni di Twitter - fotografate alle 22,30 del 26 maggio.
Non un vero e proprio sondaggio, intendiamoci, né una indagine che ha l'ambizione di rappresentare la realtà. Il campione analizzato non è rappresentativo dell’elettorato italiano, ma solo di un piccolo numero di utenti Twitter che ha manifestato una preferenza (leggi la nota metodologica). Ciò che fa il widget di KPI6 è semplicemente percepire microdifferenze che dai social si traducono poi in spostamenti importanti dell’opinione pubblica e di conseguenza spostamenti di voto in cabina elettorale.
Abbiamo confrontato la distribuzione, in percentuale, delle preferenze registrate durante la settimana terminata il 26 aprile, con quelle dell’ultima settimana di propaganda elettorale per le Elezioni Europee del 2019.
!function(){"use strict";window.addEventListener("message",function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}})}();Sconfitta annunciata per i 5 Stelle
Secondo tutti gli istituti di ricerca, il Movimento 5 Stelle avrebbe ottenuto un risultato positivo. Naturalmente, nessuno si aspettava che replicasse il successo delle politiche del 2018, ma molti sondaggi intravedevano nondimeno una ripresa degli uomini di Conte e Di Maio rispetto all’indice di gradimento registrato a Febbraio.
Discorso inverso per il PD di Zingaretti. L’elezione del nuovo segretario del partito è stata percepita bene dai sostenitori della sinistra italiana, eppure nessuno (tantomeno i sondaggi) ha pronosticato un risultato così confortante. Il partito democratico con il 22,7% sorpassa i 5 stelle fermi al 17%.
A che cosa dobbiamo questo sorpasso? Astensionismo e delusione da parte dei grillini, una ritrovata unità con Zingaretti? Lo scopriremo soltanto nel corso delle settimane future. Ciò che possiamo affermare ora con certezza è che i dati di KPI6 sulle variazioni in percentuale dell’intenzione di voto avevano già fiutato il sorpasso, finalizzato poi nel giorno delle consultazioni europee.
FDI in crescita, niente paura per Salvini
Tra gli altri risultati che i social ci hanno suggerito - spiega KPI6 - troviamo la maggiore crescita di Fratelli D’italia e Giorgia Meloni rispetto a quella di Forza Italia. Nonostante molti sondaggi dessero Forza Italia oltre il 10%, le urne hanno consegnato una sentenza ben diversa: un magro 8,8%, mentre Fratelli d’Italia fa registrare un corposo +1,5 medio rispetto ai sondaggi, confermando il colpo di coda da noi registrato nelle variazioni di preferenze su Twitter.
Le sirene della #Seawatch3 riecheggiavano, il #CasoSiri era al centro del dibattito politico nazionale, senza contare gli arresti del presidente della Regione Lombardia e il caso dei #volidistato. Un maggio veramente disastroso, questo, per Salvini e la Lega. Era prevedibile che alcuni sondaggi dessero il carroccio ai minimi storici da ottobre, ma le nostre analisi su KPI6 dicevano il contrario. Personaggio controverso sui social, ha sempre e comunque mantenuto alto l’umore dei suoi sostenitori. Abbiamo registrato una variazione trascurabile delle preferenze (+0,84), che ha confermato le nostre precedenti analisi (speciale “Se si votasse sui social su Agi del 17 Maggio), ribadita domenica alle urne con uno schiacciante 34%.