Il candidato? Lo scelgo con il bando (di F. Ducato)

Dopo le scuole di Partito, i Kit del Candidato, i MeetUp c'è una nuova evoluzione. Il candidato si sceglie con il bando di selezione. Accade ad Anagni

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

In principio erano le Frattocchie. La frazione del comune di Marino sede per anni della scuola centrale del Partito Comunista Italiano. Una vera e propria scuola quadri per il PCI dell’epoca. Nata dall’idea, per nulla peregrina, che per fare politica, a tutti i livelli, si dovesse studiare. Che, per provare a risolvere i bisogni della gente, si dovesse prima di tutto conoscerli. Se ne usciva orientati, ma preparati

Poi vennero i club di Forza Italia. Una intuizione dell’allora neo politico Silvio Berlusconi. Che, avendo creato dal nulla un Partito, si era trovato di fronte alla necessità di avere una classe politica. E l’aveva realizzata pescando nei quadri delle sue aziende. Era l’epoca dei kit, delle spillette, delle giacche e cravatte omologate, della competenza pubblicitaria applicata alla politica.

In ultimo vennero i meet up di Grillo. Gruppi di attenzione sparsi sul territorio, legati a problemi e tematiche. Con un occhio alla denuncia ed un altro alla creazione di un personale politico attento, competente, puntuale. Magari un po’ settario, ma non si può avere tutto.

Ad Anagni, in previsione delle prossime comunali, hanno fatto un passo in più. Da ieri per la formazione di una lista il principio è quello dell’autocandidatura. Non per tutti, certamente. Ma per Idea Anagni sì.

La lista nata qualche mese fa con l’ambizione di porsi al di là delle sterili contrapposizioni destra-sinistra (ma che sta già intrecciando rapporti a destra), ha deciso infatti di corredare la sua pagina Facebook di un manifesto di reclutamento per la composizione della lista.

Un linguaggio tra l’aziendale ed il pubblicitario. Che, dopo il rituale “candidati con noi”, che ricorda l’americano “I want you”, insiste sulla necessità di trovare persone “libere, capaci e determinate”, per un percorso di “crescita condiviso”. Il tutto in prospettiva di un “impegno diretto” per la città e per le “generazioni future”. A corredo, l’e mail ed il telefono. Non più necessaria la militanza, non più l’impegno politico, non più le idee. Basta chiedere di essere messi in lista.

Manca solo il riferimento alla bella presenza ed al livello d’inglese parlato e scritto.

Quasi quasi invio il curriculum.