Zingaretti dice no alla rottamazione: nemmeno per Renzi. E su Frosinone…

Nicola Zingaretti dice no alla rottamazione politica. Nemmeno per Matteo Renzi. Il risultato delle Regionali. Il collasso del centrosinistra a Frosinone. Le indicazioni sulla giunta. Nell'intervista a Ciociaria Oggi

La parola Rottamazione non è nel suo vocabolario: preferisce i concetti di Recupero e Riutilizzo. Anche se ora ha la possibilità di rottamare chi ha introdotto in politica quel termine, ricavandone però solo l’autorottamazione del Pd. Nicola Zingaretti non intende mettere fuori nemmeno Matteo Renzi. Vuole costruire una maggioranza con la quale continuare a far crescere il Lazio dopo averne risanato i conti. E rivedere gli assetti sulla provincia di Frosinone: perché lì le elezioni non le ha vinte.

Il governatore del Lazio lo ha detto a Ciociaria Oggi nell’intervista rilasciata questa mattina a Corrado Trento.

 

È l’unico ad avere vinto nel giorno della tempesta che ha mandato a fondo il Pd in tutta l’Italia. Ma Nicola Zingaretti non pronuncia come Brenno vittorioso su Roma nel 390 a.C. «Vae Victis» ‘Guai ai vinti’.

Cosa e dove ha sbagliato Matteo Renzi? E lei cosa dirà in direzione nazionale domani? Si tratta di un passaggio fondamentale.

«Io non ho mai votato Matteo Renzi ma sarebbe ingiusto scaricare su di lui tutte le responsabilità. Credo che Renzi, anche in una funzione diversa, rimanga una risorsa del Partito Democratico».

 

Le elezioni non hanno dato una maggioranza al Paese. Sarà necessario tornare alle coalizioni, come nella Prima Repubblica. Il Pd deve decidere cosa fare: se stare all’opposizione oppure appoggiare un governo, partecipando con i suoi voti. Zingaretti dove collocherebbe il Partito?

Luigi Di Maio o Matteo Salvini: lei con chi farebbe un governo di larghe intese o di scopo? Insomma, con i Cinque Stelle o con un centrodestra a trazione Lega? Se lo farebbe…

«Guardi, io per ora devo preoccuparmi di trovare una maggioranza in consiglio regionale e mi basta».

 

In Regione ha vinto. A ricordare che la vittoria è di Nicola Zingaretti c’è l’anatra zoppa, il fenomeno in base al quale il governatore vincente non ha i numeri per allestire una sua maggioranza. Colpa di un Pd che è franato. Merito di uno Zingaretti che ci ha messo la faccia per cinque anni. Ed ha retto. Ora però come farà a trovare ogni volta i numeri in Consiglio?

«Innanzitutto ho molto apprezzato la serietà e il senso di responsabilità delle opposizioni che hanno fatto delle riflessioni condivisibili sulla necessità di provare a governare malgrado l’assenza di una maggioranza per il bene del Lazio e della nostra comunità. Subito dopo la formazione dei gruppi consiliari farò delle consultazioni con i capigruppo per vedere se esistono delle ipotesi di una convergenza programmatica. Mi sembra questa la strada più trasparente e condivisa da tutti».

 

Stefano Parisi è stato una sorpresa. È piovuto sulla campagna elettorale appena 48 ore prima che si presentassero le candidature. Nessuno gli accreditava un risultato nemmeno decoroso. ha rischiato di vincere.

Si aspettava un risultato così alto delle liste del centrodestra e, se vogliamo, dello stesso Stefano Parisi?

«Il voto per le Regionali, dopo quello di Camera e Senato, è il più politico che esista a differenza delle comunali. Ovviamente ha inciso la coincidenza temporale e la dura sconfitta del Partito Democratico alle politiche che non ha precedenti e che ha praticamente cancellato la rappresentanza dei territori alla Camera e al Senato. Assistiamo ad una fase storica di ritorno al protagonismo del centro-destra, anche se è evidente che all’interno della compagine di centro-destra convivano più anime e alternative. Si pensi a quante ce ne siano state in passato».

 

Per Mauro Buschini è finita l’esperienza da Assessore. C’è chi sostiene che i rapporti con il Governatore si siano raffreddati. A togliere tutti d’impaccio ci pensano i numeri: non c’è la possibilità di togliere altra gente dall’aula per portarla in giunta. Quindi, niente assessorato bis.

Assessori tutti esterni? Conferma questo tipo di impostazione che ha dato subito, a caldo?

«Questo l’avevo già annunciato ben prima del voto. Ne discuteremo all’interno dell’alleanza ma mi sembra che con i numeri che abbiamo sia la scelta più logica, direi quasi obbligata»

 

Non è un caso che nel suo discorso di ringraziamento, lunedì sera, a spoglio ancora aperto, Nicola Zingaretti abbia rivolto un ringraziamento particolare alla città di Roma ed ai romani. Non una sola parola su Frosinone. Dove i risultati non sono arrivati. Nonostante lo stop alle discariche, i primari d’eccellenza inviati dalla Capitale…

Nel suo discorso a caldo ha ringraziato i cittadini di Roma e provincia. Un segnale anche per rimarcare che nelle province ha vinto Parisi?

«Il voto a Roma ha certamente avuto un peso importante ma, se guardiamo i numeri, recuperiamo tantissimi voti sia al centrodestra che al Movimento Cinque Stelle in tutto il Lazio, anche nelle altre province».