Lucia Annunziata “bruciata” da Fazio: si attarda con Salvini …”In mezz’ora” abbondante e si fa “soffiare” il prete sulla nave dei migranti

di ENNIO SIMEONE – Finale al veleno, questo pomeriggio, per una delle edizioni più indecenti del programma domenicale  di Rai3 «In mezz’ora» (addirittura raddoppiato quest’anno con la testata «In mezz’ora in più»), condotto con piglio  arcigno da Lucia Annunziata. Sì, indecente, perché questa giornalista si comporta smaccatamente da anni come se, ogni domenica, unico suo obiettivo fosse quello di «estorcere» dall’intervistato di turno  una risposta che le consenta di essere citata qualche ora più tardi nel Televideo e nelle agenzie di stampa e, possibilmente, l’indomani sui giornali. E’ un obiettivo tradito dalla insistenza con cui ripropone più  volte all’intervistato la stessa domanda, fino a quando riesce ad ottenere la risposta agognata (o qualcosa di approssimativamente simile).

Oggi questa giornalista – che, da quando è passata dalla carta stampata (dove si faceva apprezzare per professionalità) al teleschermo, si è incattivita ben al di là di quanto il suo ghigno lasci immaginare – si va distinguendo comunque per una caratteristica che dalla tv pubblica dovrebbe essere bandita: la faziosità politica. Con il rischio, concretizzatosi purtroppo nella puntata di questa domenica (per di più a due settimane dalle elezioni europee), di finire per sollecitare nel telespettatore istintiva simpatia per i due personaggi intervistati: nella prima mezz’ora Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e nella seconda mezz’ora Matteo Salvini, leader della Lega oltre che vice presidente Consiglio e ministro dell’Interno. Esattamente l’opposto, cioè, dell’obiettivo che, presumibilmente, lei si riprometteva.

Con la Meloni il disastro è stato più professionale che politico perché la conduttrice – gareggiando in ciò con l’intervistata – sovrapponeva puntualmente la sua voce a quella dell’interlocutrice ottenendo lo splendido risultato di non aver fatto capire assolutamente nulla ai telespettatori, come poi ha ammesso subito dopo lo stesso Salvini.

Quando è stato il turno del capo leghista la malaccorta interrogante non faceva altro che ruotare intorno a un unico obiettivo, presumibilmente per guadagnarsi una citazione che la Meloni non le aveva procurato: fargli dire cattiverie contro i Cinquestelle. Ma Salvini, che nelle interviste televisive sa gestire molto abilmente le pause, le faceva completare le domanda e poi le dava la risposta parlando d’altro.

 La schermaglia si è protratta ben oltre il tempo assegnato al programma, nonostante che  apparisse insistentemente nel teleschermo l’inascoltata inviata Rai che da Lampedusa tentava l’aggiornamento  sulla sorte della nave «Mare Ionio», il cui comandante, avendo a bordo i migranti raccolti in mare al largo della costa libica, era in attesa della decisione della magistratura sull’accusa di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» sostenuta da Salvini. 

Nell’attesa però era accaduto che sulla nave fosse salito un sacerdote, don Mattia Ferrari, vice parroco di Nonantola (Modena). Ma quando la Annunziata ha chiesto alla collega di intervistarlo era ormai troppo tardi: il superiore di Nonantola (Modena) aveva già «venduto» l’esclusiva imposta da Fabio Fazio per il suo programma della domenica sera e ha negato l’autorizzazione alla signora della mezz’ora con sforamento. La quale, in preda a uno scatto di nervi, ha chiuso il collegamento urlando istericamente «Tutti stasera da Fabio Fazio! Tutti stasera da Fabio Fazio!». Sipario

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