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domenica 28 Aprile 2024,

Inaugurata la Farmacia dei tumori

Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, questa mattina all’ospedale di Belluno per ringraziare il generoso donatore che ha consentito la realizzazione dell’importante struttura.

È stata inaugurata oggi, lunedì 4 marzo, all’ospedale San Martino di Belluno, la nuova Farmacia dei tumori, che in termini tecnici viene chiamata Ufa (Unità farmaci antiblastici) che permetterà di produrre direttamente in loco le medicine necessarie alle terapie per tutti i malati del territorio provinciale. Di fronte a un folto pubblico e a numerose autorità, il direttore generale dell’Ulss, Adriano Rasi Caldogno, ha introdotto la cerimonia definendo l’inaugurazione «una tappa importante per la nostra Azienda» che permetterà di preparare in casa i medicamenti con vantaggi organizzativi ed economici. Un risultato che è stato possibile raggiungere – ha sottolineato – grazie alla donazione di 573mila euro di un generoso cittadino che ha consentito di coprire le spese della nuova struttura, dalla progettazione, alle attrezzature e agli arredi. Il primo «grazie», oltre che a tutto il team che porterà avanti l’Ufa, è andato quindi a questo donatore, molto attento e sensibile, già protagonista in passato di altre importanti donazioni, per esempio per l’Oculistica e la Cardiologia di Belluno e l’Urologia di Feltre, e che ora sta pensando a un nuovo intervento di 2 milioni (che la Regione raddoppierebbe a 4) per dotare la Cardiologia di macchine diagnostiche d’avanguardia («Non ho figli – ha spiegato in privato – e così ho trovato questa modalità per fare qualcosa per gli altri»).

«Non è la prima volta che mi capita di ringraziare questo donatore per il quale ho un grande senso di gratitudine», ha confidato il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. «Per me è anche un motivo d’orgoglio perché con la sua generosità sintetizza l’animo bellunese volenteroso, disponibile e generoso». Si tratta di un dono importante – ha continuato Massaro – perché sostiene un servizio fondamentale come è quello della sanità, che rappresenta anche un argine allo spopolamento. Per questo – ha proseguito – noi sindaci siamo così attenti agli ospedali e per questo vogliamo un confronto franco e aperto (non polemico) con la Regione, soprattutto ora che sono in elaborazione le schede ospedaliere, tenendo lo sguardo sempre all’interesse dei Bellunesi.

La parola è poi passata alla dottoressa Marina Coppola, la responsabile dell’Ufa, che ne ha illustrato le caratteristiche spiegando, per esempio, che preparerà 13.000 farmaci all’anno per un valore economico di quasi 10 milioni e che come punto di forza avrà l’informatizzazione dei percorsi di prescrizione, allestimento e somministrazione dei farmaci e la tracciabilità di tutte le operazioni in modo da eliminare i possibili errori.

«Chiedo un grande applauso al donatore. Grazie di cuore per quello che ha fatto e per quello che farà». Così ha iniziato il suo intervento il governatore del Veneto, Luca Zaia, facendo presente che quella dei farmaci antiblastici non è certo una partita da poco e ricordando che per assicurare un servizio di qualità elevata su tutto il territorio «abbiamo messo in piedi una Rete oncologica veneta (Rov)» che consente a tutti di essere collegati e di applicare i protocolli necessari.

«Ai Bellunesi dico – ha continuato Zaia – ci siamo, siamo presenti per garantire a tutti, vicino a casa, gli interventi di emergenza/urgenza e quelli ordinari». Se c’è invece bisogno di cure complesse – ha continuato – bisogna rivolgersi ai centri specializzati, perché la sanità va sempre più specializzandosi e non si può far tutto in tutti gli ospedali.

Dopo aver assicurato che dei 68 ospedali attualmente presenti in Veneto non ne chiuderà neppure uno, come non chiuderà neppure un Punto nascite (anche se al di sotto della soglia minima indicata dal Ministero di almeno 500 nascite all’anno), Zaia si è detto disponibile al confronto sulle schede ospedaliere, invitando i presenti a tenere presente che bisogna essere consapevoli delle caratteristiche dell’ospedale a cui ci si sta rivolgendo e che bisogna sceglierlo in base alle caratteristiche più o meno complesse del caso da trattare.

Al termine dei discorsi il trasferimento dalla sala incontri dell’ospedale ai locali dell’Ufa dove c’è stata la benedizione del vescovo Renato prima del taglio del nastro della nuova struttura.

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