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Biden: conseguenze enormi per la Russia se attacca l'Ucraina

Usa-Ue delineano sanzioni e piani sul gas. Venerdì Macron-Putin

La Russia risponde alla mobilitazione di Usa e Nato con esercitazioni delle sue truppe corazzate in Crimea, mentre Washington chiarisce quali saranno le sanzioni destinate a portare un duro colpo all'economia di Mosca se osasse varcare i confini dell'Ucraina.

Il presidente americano Joe Biden avverte: "Ci saranno conseguenze enormi" per la Russia se invade l'Ucraina, sottolineando che "sarebbe la più grande invasione dai tempi della Seconda guerra mondiale". Gli Stati Uniti promettono una risposta "ferma" a Minsk se aiuterà Mosca ad invadere l'Ucraina. "Abbiamo messo in chiaro anche alla Bielorussia che, se consentirà che i suoi territori siano usati per un attacco all'Ucraina, subirà una risposta rapida e decisa da parte degli Usa, dei nostri alleati e partner", ha ammonito il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price.

E il braccio di ferro tra le due grandi potenze continua, con in mezzo l'Europa, dove Germania, e soprattutto Francia, cercano di ritagliarsi un ruolo indipendente. Nonostante le rassicurazioni sulla "totale unanimità" del fronte occidentale, proferite dal presidente americano Joe Biden dopo il vertice in videoconferenza con i maggiori alleati europei - fra cui il premier italiano Mario Draghi - la divergenza di interessi, e conseguentemente di atteggiamento, appare sempre più evidente.

Gli Usa sembrano comprendere i timori europei soprattutto per gli approvvigionamenti di gas russo, da cui dipendono per il 40% del loro fabbisogno. E per questo hanno fatto sapere che stanno mettendo a punto con gli alleati piani di emergenza per compensare un'eventuale riduzione delle esportazioni di Mosca.

La Russia risponde mobilitando le sue truppe per manovre ai confini ucraini e ricordando a Washington che sta aspettando le risposte alle sue richieste sulla sicurezza in Europa, basate principalmente sulla riduzione della presenza delle forze Nato nell'Europa orientale e la promessa che Kiev non entrerà mai a farne parte. Ma Putin e i suoi diplomatici non mostrano impazienza, e sembrano aspettare che le piccole crepe apparse nel muro dello schieramento occidentale si trasformino in vere e proprie spaccature.

Il presidente francese Emmanuel Macron avrà un colloquio telefonico con Vladimir Putin venerdì prossimo. Lo ha annunciato lo stesso Macron, al termine dell'incontro a Berlino con il cancelliere Olaf Scholz. Il colloquio sarà dedicato alla crisi in Ucraina.

La Nato "invierà alla fine di questa settimana una proposta scritta" alla Russia sulle richieste di garanzie di sicurezza avanzate da Mosca. Lo ha annunciato, in un'intervista alla Cnn, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. L'iniziativa ha l'obiettivo di "trovare una via di uscita" alla crisi ucraina, ha aggiunto Stoltenberg sottolineando: "Siamo pronti a sederci al tavolo e ascoltare le preoccupazioni della Russia, ma non siamo pronti a scendere a compromessi sui nostri principi".

Intanto l'Ucraina, da parte sua, lancia qualche segnale contraddittorio, probabilmente allarmata per il crescere delle tensioni. Il ministro della Difesa, Alexei Reznikov, ha affermato che al momento una minaccia di invasione russa "non esiste", anche se per il futuro rimangono "scenari rischiosi". Ma poi le autorità di Kiev hanno detto di avere smantellato un "gruppo criminale" legato a Mosca che preparava "attacchi armati" per destabilizzare il Paese.

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