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Benevento – “Esther per non dimenticare“, questo il titolo di un impegnativo progetto della Caritas diocesana di Benevento che affronta il duro e spinoso tema della tratta delle donne.

Dedicato alla prostituta Esther Johnson, uccisa da una mano ancora ignota nel 2016 a poche centinaia di metri di distanza dalla Stazione centrale di Benevento, il progetto vuole combattere il terribile fenomeno dello sfruttamento delle donne migranti, sopratutto quelle provenienti dai Paesi africani, attraverso un coinvolgimento diretto della comunità cittadina. All’indomani del terribile omicidio si organizzarono una manifestazione e una fiaccolata per onorare il suo ricordo al rione Ferrovia. 
 
Proprio perché la prostituzione si esercita spesso a ridosso del perimetro urbano, se non addirittura al suo interno, la Caritas ha pensato di mettere su dei veri Laboratori teatrali itineranti che dalla fine del mese di febbraio fino a giugno si attesteranno in aree strategiche di Benevento e precisamente nel Centro Storico, al quartiere Capodimonte e al Rione Ferrovia. Per questa iniziativa la Caritas si avvarrà della cooperazione della Compagnia Teatrale Solot di Benevento.

All’inizio dell’estate dunque è prevista la messa in scena di uno spettacolo teatrale in un luogo ancora da definire. Saranno inoltre attivi durante questi mesi un servizio di unità mobile e animazione di strada; un Numero Verde, gestito dalla Caritas diocesana di Benevento, dedicato a chi voglia  denunciare un caso di tratta e la creazione di uno sportello di ascolto  protetto per consulenze mediche, psicologiche e legali presso la Cittadella della Caritas in via San Pasquale per consentire alle persone in difficoltà di segnalare lo sfruttamento della tratta e le violenze di genere.

L’obiettivo finale della Caritas è quello di realizzare una vera e propria Rete Civica contro la tratta delle donne. Tutto il progetto è stato finanziato integralmente dal mondo ecclesiastico: la dotazione è pari a 105mila euro, 80mila dei quali mobilitati dalla Conferenza Episcopale Italiana, mentre il resto è stato messo a disposizione dalla Caritas diocesana.   

Presso il Centro Pastorale Diocesano si è svolta la Conferenza Stampa di presentazione. Ad introdurre la Conferenza Angelo Moretti  del Consorzio Sale della Terra che ha sottolineato: “Occorre avere la coscienza civile. L’omicidio di Esther non può essere tenuto in silenzio.  Il  suo tragico destino appartiene a tutti i cittadini di Benevento e provincia. Quello della tratta delle donne è un fenomeno  doloroso, occorre un cambiamento delle coscienze”. 
 

E’ poi intervenuta Marielena Morelli, coordinatrice dei centri Sprar: “Questo è un fenomeno preoccupante, una piaga  a grande impatto sociale”. La Morelli ha poi sottolineato come si voglia garantire il fenomeno dell’accoglienza e dare una prospettiva alle donne. 

Infine è intervenuto l’arcivescovo metropolita di Benevento mons. Felice Accrocca: “La prostituzione è un problema culturale in quanto si sviluppa perché c’è una forte domanda.  E’ una problematica di natura morale, spirituale e sociale. Il commercio prospera se c’è una domanda  e bisogna interagire”.