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Benevento – Legalità e lotta alle mafia protagonisti questa mattina al Liceo Classico “Pietro Giannone”. Nell’aula Palatucci, dinanzi agli studenti, il dirigente dell’istituto Luigi Mottola ha ospitato Giacomo Ciriello, già a capo della Segreteria del Viminale con l’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni, per la presentazione del suo libro dal titolo: “La mafia si può vincere” (Aragno Editore).

Il libro, che illustra dunque uno scorcio ampio della vita dell’autore, è dedicato all’esperienza vissuta in prima persona in uno dei posti chiavi del Governo del Paese. E questa esperienza, con l’intervento quale moderatore del docente del Liceo, ma anche presidente Anpi Amerigo Ciervo, è stata illustrata agli studenti.  
Ciriello nel suo volume ha seguito un’illustrazione sistematica dei fatti cui ha assistito, seguendo un ordine cronologico delle iniziative legislative sul tema poste in essere dal Governo presieduto da Silvio Berlusconi. Il giornalista beneventanoriporta dati, fatti, notizie di quei tre anni di lotta alla criminalità organizzata. Il libro ci offre dunque una visione d’assieme di quella esperienza, a partire dalla prima riunione del Consiglio dei Ministri, tenutasi a Napoli due settimane dopo il giuramento del Governo, e passando per i diversi protocolli per la legalità, gli arresti dei superlatitanti nell’autunno 2011, i sequestri, le confische, gli scioglimenti di quelle amministrazioni comunali dove la criminalità era riuscita ad infiltrarsi.
In particolare, Ciriello ha raccontato ai ragazzi quel che accadde il 18 settembre 2008, all’indomani della strage di Castel Volturno. Lo Stato mostrò i muscoli. Scesero in Campania oltre 400 militari, furono condotte 90 operazioni di polizia giudiziaria, arrestati 19 latitanti, sequestrati 300 milioni di euro ai casalesi. 
Una risposta militare imponente. Eppure, ha ricordato Ciriello, le mafie si sconfiggono innanzitutto investendo sulla cultura, sull’educazione. Inevitabile, ma sentito ed emozionante, il ricordo di Giovanni Falcone. D’altronde, è proprio l’insegnamento del magistrato palermitano a segnare il percorso del libro di Ciriello. Che non ha dubbi: “La mafia si può vincere”.