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Alla fine è arrivata anche in Regione Campania la sforbiciata sui vitalizi. Nella giornata di ieri, il parlamentino di palazzo Santa Lucia ha infatti approvato (con 39 voti a favore ed una sola astensione) la legge per la “rideterminazione degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità, nonché per la disciplina dell’indennità differita determinata con il sistema di calcolo contributivo”.

Il provvedimento, in parole povere, recependo l’Intesa della Conferenza Stato-Regioni, ricalcola i vitalizi in base a quanto si è versato e non più in relazione all’importo dell’indennità percepita.
E sono 255 gli assegni il cui importo andrà ora rimodulato, per un risparmio sulle casse della collettività che potrebbe andare dal milione di euro l’anno stimato dalla maggioranza ai tre milioni pronosticati dagli esponenti del Movimento Cinque Stelle. A oggi, comunque, l’insieme degli assegni ‘staccati’ dalla Regione ammonta a circa 11milioni di euro l’anno.
L’elenco che vi proponiamo (l’importo percepito è quello annuo lordo) è stato pubblicato nel 2018 sui canali istituzionali della Regione Campania e riguarda le somme erogate nel 2017. E dunque, scorrendolo, ritroverete anche il nome di Sandra Lonardo Mastella, il cui vitalizio è stato sospeso – in base alle disposizioni di legge – dal momento della sua elezione in Senato (marzo 2018), e di Gennaro Melone, esponente airolano della Democrazia Cristiana, due volte consigliere regionale negli anni settanta e venuto a mancare nell’agosto del 2017. Così come ci ha lasciati Abdon Alinovi, storico dirigente napoletano del Partito Comunista Italiano. Per gli altri beneficiari scomparsi, invece, ritroverete il nome del familiare a cui la Regione eroga quanto dovuto.
Per il resto, la lista propone nomi storici della politica campana, a partire dagli ex presidenti Antonio Bassolino, Antonio Rastrelli e Nicola Mancino. Diversi, evidentemente, anche i sanniti presenti in elenco. Detto di Alessandrina Lonardo e Gennaro Melone, è titolare del vitalizio Mario Pepe, oggi sindaco di San Giorgio del Sannio e due volte eletto (nel 1985 e nel 1990) nell’assemblea campana con la Democrazia Cristiana.
Protagonisti della stagione Udeur, invece, sono stati Bruno Casamassa, in Consiglio – anche da presidente – agli inizi del 2000 e Fernando Errico, eletto nella consiliatura successiva, quella cominciata nel 2005, quando faceva il proprio ingresso in aula anche il berlusconiano Luca Colasanto, confermato poi fino al 2010 con il Pdl.
Per gli altri nomi, invece, bisogna riportare indietro le lancette dell’orologio. Altra epoca, altra politica quella che vedeva il Sannio protagonista a Napoli con Roberto Costanzo, eletto per la Dc – assieme proprio a Gennaro Melone – con le prime consultazioni regionali del 1970 e primo assessore sannita della giunta campana. Quell’anno, con il Partito Liberale Italiano, veniva eletto nel Sannio anche il caudino Enrico Cerza.
Risale al 1975, poi, l’elezione del primo rappresentante sannita del Pci in Consiglio Regionale: Costanzo Savoia, riconfermato nel 1980 e poi ‘sostituito’, nel 1985, da Costantino Boffa. Con l’ex parlamentare Pd, inoltre, esordiva in assemblea anche il primo socialista beneventano, il compianto Clino Bocchino (due consiliature consecutive per lui)
Nel frattempo, nel 1980, la Democrazia Cristiana faceva segnare il record – ormai ineguagliabile – di eletti con lo stesso partito, con la prima vittoria di Ernesto Mazzoni, poi confermatosi consigliere regionale nel 1985 e nel 1990.
Nel 1995, e ci avviamo alla conclusione, sotto le insegne del CCd, si guadagnava il pass per palazzo Santa Lucia, dove sarà anche assessore, Cosimo Izzo.
L’ultimo sannita che troverete nell’elenco, infine, ci conduce al profilo meno politico tra tutti. Si tratta del torrecusano Pietro Ciarlo, costituzionalista e docente dell’Università di Cagliari, nominato nel 2013 dall’allora presidente del Consiglio Enrico Letta nel Comitato dei Saggi per le Riforme Istituzionali. Nel parlamentino regionale, Ciarlo – incluso nel listino bloccati di Antonio Bassolino – ha lavorato dal 2005 al 2010.