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di Anna Rita Santabarbara

Sessa Aurunca – Speranza, entusiasmo, voglia di ricominciare. Con questa prospettiva i cittadini e i membri delle associazioni locali hanno accolto la visita del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, arrivato ieri nel tardo pomeriggio a Sessa Aurunca, presso il bene confiscato alla camorra e intitolato alla memoria di Alberto Varone. L’incontro è stato organizzato all’interno della rassegna del Festival dell’Impegno Civile, promosso dal Comitato Don Peppe Diana e dal coordinamento casertano di Libera, che da ormai un mese è in viaggio tra varie località campane. Rifiuti, siti di stoccaggio e incendi al centro del dibattito con i cittadini.

“Sollecito tutti i prefetti d’Italia a dare attuazione alla direttiva emanata dal ministro Salvini perché inseriscano i siti di stoccaggio dei rifiuti tra i siti sensibili”, ha affermato con forza il ministro Costa. “Inserire i siti di stoccaggio di rifiuti nell’elenco dei siti sensibili non significa militarizzarli, ma da un lato incrementare il livello di controllo da parte delle forze dell’ordine e delle autorità amministrative, dall’altro sapere esattamente cosa c’è dentro questi siti, quanti rifiuti raccolgono, quali sono i sistemi antincendio che hanno”. E coglie l’occasione per avanzare una proposta: “Nella prossima Legge di Stabilità si potrebbe inserire la misura del credito d’imposta per quegli imprenditori che, per esempio, realizzano impianti antincendio nei siti di rifiuti con l’obiettivo di abbattere i fumi”.

Denuncia poi la disparità dei controlli tra nord e sud: “Non è possibile che i livelli di controllo di tali siti, detti Lepta, sia da parte delle forze dell’ordine che dei comuni e delle altre istituzioni amministrative siano diversi sul territorio nazionale. Non è possibile che, in media, un sito di stoccaggio riceva uno o due controlli l’anno al sud, e cinque o sei al nord”.

All’incontro ha preso parte anche il Prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, che ha precisato che “sono quasi 300 i siti di stoccaggio di rifiuti presenti nel casertano che saranno inseriti tra i siti sensibili” così come stabilito dalla direttiva emessa dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, su sollecitazione del Ministro dell’ambiente Sergio Costa. “Non basta difendersi o stare insieme per sconfiggere la criminalità”, ha ribadito il prefetto. “Bisogna mettere a frutto i risultati raggiunti finora creando economia pulita e sociale, usando contro la camorra le sue stesse armi”.

Un messaggio positivo e un incoraggiamento alle associazioni locali, tra cui la cooperativa “Al di là dei sogni”, che gestisce il bene confiscato nel quale ha avuto luogo l’incontro di ieri, e che rappresenta un esempio positivo di come ricominciare a ricostruire laddove la camorra è stata sconfitta. La cooperativa ha, infatti, realizzato su questo bene un’attività di produzione e trasformazione di prodotti agricoli per commercializzare confetture (marmellate, sughi, ecc.). Ad essere coinvolte nel processo lavorativo sono persone svantaggiate, che hanno manifestato in passato disturbi psichici o sono state vittime di dipendenza. “Per ridarsi una dignità bisogna prima di tutto ridarsi un’identità”, spiega con entusiasmo il presidente della cooperativa “Al di là dei sogni”, Simmaco Perillo. “Devi capire chi sei, devi capire che tu sei capace di fare qualcosa, dimostrare alla società che sei qualcuno e che puoi fare”. Perché non partire allora, proprio dalla terra e dall’incontro con altre persone?