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Napoli – Un flash mob per “disarmare la camorra” e dire basta alle continue aggressione che sono costretti a subire medici, infermieri e operatori sanitari. Questo lo spirito della mobilitazione andata in scena in mattinata nel cortile dell’ospedale dei Pellegrini, dove nelle scorse settimane si è verificato un agguato riconducibile alle gang criminali della zona. “Sono trascorsi 10 giorni da quella notte in cui la camorra ha fatto irruzione nelle vite di tutti noi, anche di coloro che stamattina non sono qui. Dieci giorni fa un sicario – armato – ha violato le nostre vite, aprendo il fuoco“. Queste le parole di Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell’Asl Napoli 1, durante l’iniziativa per dire ‘no’ alla camorra. “Quei proiettili – prosegue Verdolivasparati con la ferocia di chi non ha alcun rispetto per la vita, potevano uccidere chiunque: una delle guardie, un autista, un operatore sociosanitario, un infermiere, un medico. Un cittadino in visita ad un congiunto o qui per farsi curare“.

Insieme al commissario dell’Asl Napoli 1 c’era anche il Governatore Vincenzo De Luca che ha partecipato all’incontro nella chiesa dell’Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinita’ dei Pellegrini e Convalescenti per parlare e discutere di quanto accaduto e condividere idee su iniziative da mettere in campo. “E’ un gesto simbolico con il quale vogliamo ringraziare il personale medico e infermieristico dell’ospedale Pellegrini, perché è in trincea e non si fa intimidire“.

Nel cortile, oltre la personale sanitario, anche sindacati (Cigl, Cisl e Uil) e politici di diversi schieramenti, dal consigliere regionale del Pd Antonio Marciano a Francesco Moxedano del gruppo Misto, fino a Carmine Mocerino, presidente della commissione anticamorra del consiglio regionale.