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Napoli –  Telecamere spente al rione Sanità, lo scambio di informative tra Questura e Prefettura di Napoli inchioda il Comune di Napoli. «Anziché dedicarsi a proposte fantasiose, come quella di stampare nuova moneta, l’amministrazione comunale e il sindaco Luigi de Magistris dovrebbero occuparsi degli impianti di videosorveglianza, installati nel quartiere grazie alla Regione Campania, che sono spente dal 24 agosto scorso». È questa la denuncia choc lanciata dal consigliere regionale del Pd e questore alle Finanze del consiglio regionale della Campania, Antonio Marciano.

«Con una missiva del 29 agosto scorso, indirizzata al Comune di Napoli – ha sottolineato l’esponente dem la Prefettura ha evidenziato che “da contatti intercorsi con la società Enel, è emerso che la ditta installatrice dell’impianto, a decorrere dallo scorso mese di luglio, ha operato disdetta del contratto di fornitura, che avrebbe dovuto essere contestualmente volturato da parte di codesto Comune, in attuazione degli impegni assunti inerenti gli oneri di alimentazione del sistema, ai sensi dell’articolo 4 del protocollo di intesa per la gestione dei sistemi di videosorveglianza al quartiere Sanità , stipulato in data 28 luglio 2017 presso questa Prefettura”. Insomma, a causa di una inadempienza del Comune, l’intero rione è privo del funzionamento delle telecamere di videosorveglianza, che sono indispensabili per motivi di sicurezza in un’area a forte rischio criminalità».

Marciano rincara quindi la dose: «Tutto questo accade in una città dove, quotidianamente, le stese nei quartieri più popolari segnalano la presenza, ancora forte, delle organizzazioni criminali e feriscono cittadini innocenti. A Napoli, in questi anni di amministrazione de Magistris, abbiamo assistito a tante “rivoluzioni”, ma manca all’appello quella della normalità». Come a dire, campo libero per i pistoleri della camorra.