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L’infinito Escher: un viaggio tra meraviglia e stupore

L'infinito Escher: un viaggio tra meraviglia e stupore

Maurits Cornelis Escher, noto anche come M.C. Escher, è stato un artista olandese del XX secolo, famoso per le sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte. Le sue opere sono caratterizzate da un’incredibile complessità e originalità, e spesso giocano con le illusioni ottiche e le geometrie impossibili.

Escher iniziò a disegnare e incidere fin da bambino, e studiò arte all’Accademia di Belle Arti di Haarlem. Dopo aver viaggiato in Italia, Spagna e Marocco, si stabilì a Roma nel 1923. In questo periodo iniziò a sviluppare il suo stile caratteristico, che era influenzato dall’arte islamica, dall’arte orientale e dalla matematica.

La produzione grafica di Escher

Escher iniziò a dedicarsi all’arte grafica all’età di 17 anni, studiando all’Accademia di Belle Arti di Roma. Dopo aver completato gli studi, si dedicò alla realizzazione di illustrazioni per libri e riviste, ma ben presto iniziò a sviluppare un proprio stile personale.

La sua produzione grafica è ampia e variegata, e comprende paesaggi, animali, nature morte e scene di vita quotidiana. Tuttavia, è soprattutto per le sue opere più visionarie che Escher è diventato famoso.

Maurits Cornelis Escher – Cavaliere, 1946. Xilografia, 239×449 mm.

Escher e la matematica

La matematica è stata una delle principali fonti di ispirazione per Escher. Le sue opere spesso esplorano concetti matematici come la simmetria, la ripetizione, la trasformazione e l’infinito.

Ad esempio, l’incisione su legno “Metamorfosi II” (1939) mostra una serie di trasformazioni geometriche che trasformano un pesce in un uccello. L’incisione su legno “Guarigione di un ciarlatano” (1952) mostra un uomo che si trasforma in un albero. E l’incisione su legno “Relativity” (1953) esplora la relazione tra spazio e tempo.

Maurits Cornelis Escher – Stelle, 1948. Xilografia di testa, 320×260 mm.

Cristalli e solidi platonici di Escher

Escher era affascinato dalla bellezza e dalla regolarità dei cristalli. Le sue opere spesso raffigurano cristalli e solidi platonici, come i tetraedri, i cubi e gli ottaedri.

Ad esempio, l’incisione su legno “Cristalli” (1947) mostra una serie di cristalli che si trasformano in animali. L’incisione su legno “Triomfi di Galatea” (1956) mostra una serie di solidi platonici che si trasformano in figure umane. E l’incisione su legno “Gli uccelli” (1957) mostra una serie di uccelli che si trasformano in solidi platonici.

Maurits Cornelis Escher – Buccia, 1955. Xilografia di testa e xilografia, 345×235 mm.

L’infinito di Escher

Escher era affascinato dall’idea dell’infinito. Le sue opere spesso esplorano l’infinito attraverso l’uso di illusioni ottiche e geometrie impossibili.

Ad esempio, l’incisione su legno “Ascensione e discesa” (1960) mostra una serie di scale che si intrecciano e si estendono all’infinito. L’incisione su legno “Il passaggio” (1966) mostra un labirinto senza fine. E l’incisione su legno “Atlante” (1961) mostra un uomo che sostiene il mondo, che è rappresentato da una serie di scale infinite.

Mondi e figure impossibili di Escher

Escher era un maestro nel creare mondi e figure impossibili. Le sue opere spesso sfidano la nostra percezione della realtà.

Ad esempio, l’incisione su legno “Il Belvedere” (1958) mostra un labirinto di scale che sembrano portare dappertutto e da nessuna parte. L’incisione su legno “Ritratto di due uomini” (1933) mostra due uomini che sembrano avere teste e corpi impossibili. E l’incisione su legno “Il piano infinito” (1959) mostra un piano che sembra estendersi all’infinito, ma in realtà è finito.

Suddivisioni regolari del piano di Escher

Escher era affascinato dalle suddivisioni regolari del piano. Le sue opere spesso mostrano figure geometriche che si ripetono in modo regolare.

Ad esempio, l’incisione su legno “Equilibrio” (1935) mostra una serie di pesci che si ripetono in modo regolare. L’incisione su legno “Regola di tre” (1959) mostra una serie di animali che si ripetono in modo regolare. E l’incisione su legno “Il volo dei pesci” (1938) mostra una serie di pesci che si ripetono in modo regolare.

L’arte di Escher è affascinante e stimolante. Le sue opere ci sfidano a pensare in modo nuovo e ci ricordano la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda.

Maurits Cornelis Escher – Relatività, 1953. Litografia, 277×292 mm.

Le opere di Escher in Italia

Maurits Cornelis Escher – Autoritratto, 1929. Litografia, 264×203 mm. Collezione Maurits, Italia

Le opere di Maurits Cornelis Escher si trovano in molte collezioni pubbliche e private in Italia. Alcune delle più importanti collezioni sono:

  • Museo Nazionale di Villa Giulia, Roma: La collezione comprende circa 100 opere di Escher, tra cui “Manus Dei”, “Cavalieri e arcieri” e “Il cielo e l’acqua”.
  • Pinacoteca Nazionale di Bologna: La collezione comprende l’opera “Metamorfosi II”, una delle opere più famose di Escher.
  • Museo Correr, Venezia: La collezione comprende l’opera “Natura morta con specchio”, in cui Escher rappresenta un’architettura italiana.
  • Museo Civico di Storia Naturale di Verona: La collezione comprende l’opera “La scala infinita”, un’illusione ottica che mostra una scala che sembra non avere fine.
  • Fondazione Magnani Rocca, Parma: La collezione comprende l’opera “Relativity”, un’altra illusione ottica che mostra un mondo in cui il basso e l’alto sono invertiti.

Oltre a queste collezioni, le opere di Escher sono esposte anche in molte altre gallerie e musei in Italia. Ad esempio, si possono trovare opere di Escher al Museo Egizio di Torino, al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e al Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Citazioni di Maurits Cornelis Escher

Il nostro spazio tridimensionale è l’unica realtà che conosciamo. Il bidimensionale è una finzione come il quadrimensionale, poiché nulla è piatto, neanche lo specchio più levigato. Anche se per convenzione diciamo che una parete o un pezzo di carta sono piatti, rimane sorprendente il fatto che, su una tale superficie, riproduciamo delle illusioni spaziali come se questo fosse da sempre la cosa più normale del mondo. Non vi sembra assurdo, a volte, il fatto di disegnare un paio di linee e affermare: questa è una casa? La meraviglia che ci prende in una situazione del genere è il tema delle prossime riproduzioni.
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Le idee che stanno alla loro base derivano dalla mia ammirazione e dal mio stupore nei confronti delle leggi che regolano il mondo in cui viviamo. Chi si meraviglia di qualcosa si rende consapevole di tale meraviglia. Nel momento in cui sono aperto e sensibile nei confronti degli enigmi che ci circondano, considerando e analizzando le mie osservazioni, entro in contatto con la matematica. Anche se non ho avuto un’istruzione o conoscenze in scienze esatte, mi sento spesso più vicino ai matematici che ai miei colleghi artisti.
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Mi è accaduto durante le passeggiate solitarie per i boschi che circondano Baarn di fermarmi di colpo sui miei passi, colto da una sensazione allarmante, irreale e allo stesso tempo deliziosa: mi trovavo faccia a faccia con l’inspiegabile. Quell’albero davanti a me, come oggetto, come parte dei boschi, può non essere sorprendente. La distanza, lo spazio, che è tra di noi sembra, comunque, improvvisamente enigmatica. Non conosciamo lo spazio. Non lo vediamo, non lo ascoltiamo, non lo sentiamo. Siamo in mezzo a esso, ne facciamo parte, ma non ne sappiamo nulla. Posso misurare la distanza tra me e un albero, ma quando dico “tre metri”, quel numero non svela in alcun modo il mistero. Vedo solo frontiere, segni; non vedo lo spazio vero e proprio. Il vento che soffia sul mio viso pungendomi la pelle, non è spazio. Quando tengo un oggetto tra le mani, non sento l’oggetto spaziale in sé. Lo spazio resta impenetrabile, un miracolo.
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Sulla mano del disegnatore c’è una sfera riflettente. In questo specchio egli vede un’immagine molto più completa dell’ambiente circostante, di quella che avrebbe attraverso una visione diretta. Lo spazio totale che lo circonda – le quattro pareti, il pavimento e il soffitto della sua camera – viene infatti rappresentato, anche se distorto e compresso, in questo piccolo disco. La sua testa, o più precisamente, il punto fra i suoi occhi, si trova nel centro. In qualsiasi direzione si giri, egli rimane il punto centrale. L’ego è invariabilmente il centro del suo mondo.

Il catalogo

Escher
L’originalissima e inconfondibile arte di Escher, uno dei più
celebri artisti del XX secolo
a cura di Federico Giudiceandrea e Mark Veldhuysen
Editore: Skira; Illustrated edizione (24 novembre 2023)
Lingua: Italiano
Copertina rigida: 288 pagine
ISBN-10: 8857251217
ISBN-13: 978-8857251219
Peso articolo: 1, 79 Kilograms
Dimensioni: 25.2 x 3.5 x 31 cm

Immagini dalla mostra
“Escher”
31 ottobre 2023 – 1 aprile 2024
Palazzo Bonaparte, Roma
mostrepalazzobonaparte.it; mostraescher.it; arthemisia.it
courtesy Ufficio Stampa Arthemisia

Immagine in evidenza: Maurits Cornelis Escher – Vincolo d’unione, 1956. Litografia, 253×339 mm.
Copyright: tutte le immagini Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi. All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company. All rights reserved mcescher.com