Conte tesse tela per ricucire governo, attesa per confronto M5S

Incontra separatamente Salvini e Di Maio, poi Mattarella: "Moderato ottimismo"

MAG 29, 2019 -

Roma, 29 mag. (askanews) – È un “moderato ottimismo” sulla tenuta del governo quello che trapela da Palazzo Chigi dopo gli incontri di oggi (separati) tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i suoi vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Il premier sta portando avanti una strategia a tappe successive per ricucire le due parti della maggioranza, dopo le polemiche della campagna elettorale. Oggi Conte ha sentito i due vicepremier dai quali, ha spiegato in una nota, ha raccolto “le indicazioni” sulle “misure di governo che stanno a cuore alle rispettive forze politiche”. Da parte sua, ha poi riassunto “le varie iniziative e i vari provvedimenti” che a suo parere sono “strategici per il bene del Paese”. A entrambi, ma soprattutto a Di Maio, alle prese con il travaglio interno al Movimento 5 stelle dopo il cattivo risultato del voto, Conte ha raccomandato di “accelerare i confronti e le valutazioni” interne ai partiti per “ripartire già nei prossimi giorni con chiarezza di intenti e determinazione di risultati” con una “agenda fitta di misure e provvedimenti” per il resto della legislatura.

Dopo i due colloqui, Conte è salito all’ora di pranzo al Colle per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si è trattato, secondo quanto si apprende, di un incontro “interlocutorio” perchè i due partiti della maggioranza devono ancora prendere delle decisioni, all’indomani dell’esito delle urne che ha capovolto (virtualmente) i rapporti di forza nella maggioranza parlamentare.

Quella di oggi è del resto solo la prima fase del percorso di riavvicinamento che Conte ha in mente. “Dopo la verifica all’interno del Movimento 5 stelle – spiega una fonte di governo – ci sarà un vertice a tre in cui Conte, Di Maio e Salvini torneranno a parlarsi insieme. Poi si arriverà al primo Consiglio dei ministri dopo le elezioni. Oggi la strada per continuare sembra meno in salita rispetto ai giorni scorsi”.

Di mezzo, però, ci sono una serie di variabili che possono modificare il programma che ha in mente il premier. Innanzitutto la prova, domani, per Di Maio del voto di “fiducia” lanciato sulla piattaforma Rousseau. Un esito contrario al capo politico è assai improbabile. “Ma sarà rilevante anche vedere le percentuali”, fa notare un esponente M5s di primo piano, e vedere quale sarà, se ci sarà, la nuova linea del Movimento. “Io voglio lavorare ma se nei Cinque stelle prevalesse la linea della barricata e del no a ogni costo, la linea Di Battista, valuteremo, io voglio lavorare”, ha fatto sapere oggi Salvini, che ha riunito deputati e senatori del Carroccio.

Un’altra mina per l’esecutivo potrebbe arrivare dalla sentenza, attesa sempre per domani, su Edoardo Rixi, il viceministro leghista alle Infrastrutture a processo a Genova per le cosiddette “spese pazze” in Regione Liguria. In caso di condanna il Movimento 5 stelle ne chiederà le dimissioni, sulla base del contratto di governo, ma la Lega ha più volte fatto sapere, nei giorni scorsi, che Rixi resterà comunque al suo posto.

Intanto però Conte deve affrontare urgentemente (come richiesto anche da Mattarella) l’atteso problema dei rilievi che la Commissione Ue ha rivolto all’Italia sui conti pubblici. Oggi è arrivata la lettera in cui il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario Pierre Moscovici rilevano che “l’Italia non ha fatto progressi sufficienti verso il rispetto della regola del debito nel 2018”, chiedendo che il governo dia una risposta entro venerdì. Per questo oggi Conte ha visto a Palazzo Chigi il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Domani ci sarà un nuovo incontro per mettere a punto la risposta, ma intanto Salvini dà la linea: “L’Europa manda lettere, rilievi, vincoli, ma è cambiato il mondo. Bisogna rivedere dei vincoli e delle regole vecchie che bloccano la possibilità di crescere”.