Regione Piemonte, violenza sulle donne:700 richieste di patrocinio

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Violenza sulle donne in Piemonte: circa 700 richieste di patrocinio ricevute dal 2016 a oggi, con un aumento significativo ogni anno. I numeri del fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittima di violenza e maltrattamenti sono stati esposti dall’assessora alle Pari opportunità Monica Cerutti nel corso dell’informativa svolta questa mattina in Commissione Sanità su richiesta della consigliera Stefania Batzella (Mli). Sempre più richieste, quindi, tanto che “il fondo, finanziato annualmente con 150mila euro, avrà probabilmente bisogno di essere rafforzato”

Nella seduta, presieduta dai vicepresidenti della Commissione Davide Bono e Paolo Allemano, Cerutti ha continuato sottolineando che il Fondo, “istituito con la legge regionale 4/16 sta funzionando in modo significativo. Sta infatti aumentando il numero degli studi legali che fanno riferimento a tale strumento, integrativo rispetto al gratuito patrocinio”. Si tratta in gran parte di cause civili che seguono solitamente a condanne penali.

L’assessora ha considerato che si tratta di un ”segnale che, se da un lato preoccupa per l’entità del fenomeno della violenza, dall’altro rassicura su quanto la Regione stia facendo per consolidare la rete dei centri antiviolenza e per venire incontro alle esigenze delle donne maltrattate. Dalla sua istituzione le richieste pervenute sono state circa 700 e, in questi ultimi mesi, il numero di richieste su base annua sta raddoppiando”. Ecco perché i fondi non bastano più.

L’assesssora Cerutti e l’assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari hanno illustrato le parti del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2019-2021 riguardanti le loro materie di competenza.

Cerutti ha sottolineato – tra i progetti da portare avanti nel prossimo triennio – la necessità di consolidare sempre più la Rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio, operando per il loro incremento e la loro estensione nelle aree ancora scoperte del Piemonte e di proseguire l’impegno per il reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Si promuoveranno così progetti d’aiuto per gli uomini maltrattanti e per il contrasto alla tratta e alle mutilazioni genitali femminili.

Ferrari ha indicato tra gli obiettivi strategici del suo Assessorato la progressiva attuazione del Reddito d’inclusione, che a pochi mesi dalla sua istituzione ha ricevuto oltre 23mila domande, e la redazione del Piano regionale di contrasto alla povertà. Per quanto riguarda l’ambito sociosanitario ha sottolineato la necessità di dare piena attuazione alla legge sul “dopo di noi” per favorire progetti di autonomia per persone con disabilità e di assicurare le cure domiciliari necessarie alle persone non autosufficienti. Ha infine evidenziato l’impegno per rafforzare le politiche di supporto alle responsabilità genitoriali e il servizio civile.

Sono intervenuti per richiedere approfondimenti sull’assistenza ai non autosufficienti e, soprattutto, sul Reddito d’inclusione, i consiglieri Bono, Francesca Frediani (M5s), Batzella (Mli), Marco Grimaldi (Leu) e Domenico Ravetti (Pd), che ha proposto di dedicare a un’intera seduta di Commissione per approfondire le politiche regionali di contrasto alla povertà.

Al termine della seduta l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, su richiesta del consigliere Bono (M5s), ha svolto un’informativa in merito all’approvazione della delibera di Giunta 27-7048 del 14 giugno 2018 su “Piano regionale della prevenzione 2014-2018: rimodulazione 2018 ed estensione vigenza al 31 dicembre 2019. Modifica della delibera di Giunta 25-1513 del 3 giugno 2015”, la cui discussione riprenderà nella prossima seduta.

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