sabato 5 maggio 2018
Palloncini e fiori bianchi in una chiesa gremita per l'addio alla ragazza uccisa a Macerata. La famiglia: ora vogliamo giustizia. Presente anche l'ambasciatore nigeriano in Italia
Il saluto della madre alla figlia Pamela all'arrivo in chiesa

Il saluto della madre alla figlia Pamela all'arrivo in chiesa

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La bara bianca attraversa due colonne di folla. In mano tanti palloncini e fiori bianchi. Una chiesa gremita accompagna Pamela
Mastropietro, la diciottenne uccisa e fatta a pezzi e messa in due valigie a Macerata più di tre mesi fa, nel giorno del suo funerale a Roma, nella chiesa di Ognissanti.
In prima fila la mamma, indosso una maglietta bianca con la foto della figlia, che prima dell’inizio si stringe in un lungo abbraccio con il sindaco di Roma Virginia Raggi.

«Non lasciatevi rubate la speranza sul vostro futuro», è l'invito del parroco ai tanti giovani presenti, perché «il signore è con voi, vi accompagna». Don Francesco Mazzitelli ricordando che Pamela era nel primo gruppo di cresima quando diventò parroco della chiesa sull'Appia Nuova. «Pamela è tornata a casa e ora vogliamo stringerla con un forte abbraccio spirituale per farle sentire tutto il nostro amore - dice il sacerdote iniziando la celebrazione - Con umiltà chiediamo perdono di tutte le nostre mancanze». Un invito ai giovani, ma anche quello ai più adulti: «Impegnatevi a seminare Gesù». Poi chiede a tutti a non disperdere «la luce che diversi di noi hanno colto anche nel sorriso di Pamela». Dal parroco perciò arriva la sollecitazione a non perdere mai la speranza, visto che «siamo in un tempo in cui gli adulti non sognano più e non sanno quindi dare speranza. Ma i nostri giovani non possono avere sogni di speranza se non ci sono coloro che li sostengono e accompagnano - la conclusione di don Francesco - Vorrei fosse questo il senso di questa celebrazione».

A darle l’ultimo saluto non solo gli amici di una vita, ma tutto il quartiere, il sindaco di Macerata Romano Carancini, il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e molti deputati di ogni schieramento. «Lotteremo fino in fondo affinché questa ragazza di 18 anni, questa bambina uccisa con delle coltellate, fatta a pezzi e messa in due trolley trovi giustizia», assicura lo zio di Pamela e legale della famiglia Marco Valerio Verni. «Lo faremo per lei – aggiunge prima di entrare in chiesa - per la sua famiglia e per tutto il mondo civile perché questa è la battaglia di tutto il mondo civile contro quello della barbarie». La madre Alessandra Verni infatti, intervenendo al termine della celebrazione funebre, tra le lacrime, ricorda che «anche se ti hanno fatto del male, un male atroce, tu sei viva. Anche se quelle persone ti hanno massacrata, tu sei viva. Ti amo Pami...»

Ai funerali, stamane, anche l'ambasciatore nigeriano Yusuf j Hinnah, accompagnato da una delegazione di cui faceva parte anche il presidente della comunità nigeriana in Italia Prince Samuel chima Ibezim che ha deposto inoltre fiori sulla bara in chiesa. «Preghiamo che questo atto barbarico non si ripeta» e «possa riposare in pace l'anima di Pamela» scrive l'ambasciata nigeriana in Italia in una nota stampa, sottolineando di essere «molto addolorata» per quanto accaduto e prega perché Dio conforti la famiglia di Pamela e le dia la forza «per sopportare questa irreparabile perdita».

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