mercoledì 7 novembre 2018
I sì sono stati 163, 59 no e 19 astenuti. I presenti sono stati 288, i votanti 241. Il provvedimento, che è stato approvato con il voto di fiducia, ora passa al vaglio della Camera
Via libera al decreto Sicurezza. Ora M5s e Lega trattano sulla prescrizione
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Via libera del Senato al decreto Sicurezza con 163 sì, 59 no e 19 astenuti. I presenti sono stati 288, i votanti 241. Il decreto, che è stato approvato con il voto di fiducia, ora passa al vaglio della Camera.

A favore hanno votato i senatori della maggioranza M5s-Lega, contro il Pd, Leu, Autonomie. Fratelli d'Italia si è astenuto mentre Forza Italia non ha partecipato alla votazione. Cinque senatori M5s (De Falco, Fattori, Montero, Nugnes e La Mura) avevano preannunciato che si sarebbero allontanati dall'aula al momento del voto e non hanno partecipato alla votazione.

L'approvazione del provvedimento dovrebbe allentare la tensione nella maggioranza sulla prescrizione. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha comunque rassicurato sulla tenuta del governo: «Sono abituato a rispettare gli impegni presi. L'unica cosa che non voglio è che ci siano processi eterni. Sono certo che tra qualche ora si chiude un'intesa: tra persone di buon senso troviamo un accordo. Tutti vogliono i corrotti in galera e tempi certi dei processi. È interesse di tutti». «La prescrizione - aggiunge Salvini - è un ingranaggio di una macchina che non funziona e sono sicuro che tempi certi e punizioni certe e assoluzioni certe (perché non vorrei avere un esercito di presunti colpevoli che rimangono per anni a pagarsi avvocati nelle aule dei tribunali)».

Sempre Salvini in un'intervista al Giornale Radio (Rai Radio1) questa mattina nell'edizione delle 8 si è detto «felice» per il buon esito del decreto sicurezza. «Mi ero impegnato ad approvare questo decreto - spiega il ministro - che porta più sicurezza nelle nostre città, che mette un argine all'immigrazione fuori controllo e rispedisce a casa furbetti e delinquenti. Ci siamo. C'è un decreto sicurezza e immigrazione che sarà un passo in avanti. C'è una maggioranza forte, stabile, coesa di cui vado orgoglioso».

Intanto il vicepremier Luigi Di Maio ha incontrato il Guardasigilli Alfonso Bonafede e ha ribadito che il tema della prescrizione è «una battaglia fondamentale di giustizia». «Per noi - spiega il ministro della Giustizia - è fondamentale tutta la legge anticorruzione, le battaglie di legalità per la sicurezza e la certezza della pena per il nostro governo sono fondamentali e andremo chiaramente avanti. La lotta sulla prescrizione è una battaglia contenuta nel contratto di governo. L'emendamento pone una prescrizione che si interrompe dopo il primo grado, chiaramente se arrivano proposte di miglioramento siamo pronti a valutarle come abbiamo sempre fatto».

«È chiaro però che ci deve essere un principio fondamentale - ha aggiunto Bonafede - che quell'emendamento contiene. Per esempio nel caso di un procedimento a carico di uno stupratore, inizia il processo, c'è il primo grado, non è immaginabile che magari arrivi una prescrizione al secondo grado o in Cassazione. Il punto è questo: dopo il primo grado di giudizio lo Stato non può permettersi di dire che la giustizia scade. Abbiamo sempre detto che le persone che sbagliano pagano, affronteranno un processo che deve arrivare dall'inizio alla fine».


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