sabato 8 dicembre 2018
Secondo gli organizzatori sono stati oltre 70mila i partecipanti al corteo. Presenti anche il vicesindaco di Napoli e una rappresentanza di amministratori francesi
(Fotogramma)

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Alcune decine di migliaia di persone, 70mila secondo gli organizzatori, si sono ritrovate a Torino nel pomeriggio per dire «No alla Tav». "Chiediamo che tutto questo abbia fine, lo chiediamo con forza al M5s perché l'avevano scritto nel loro programma". È l'appello lanciato dal palco della manifestazione da Alberto Perino, leader storico del Movimento che si oppone alla ferrovia ad altra velocità Torino-Lione. "Ci rendiamo conto - ha detto - che non sono soli al governo ma gli chiediamo di resistere e portare a casa quello che hanno promesso. Non accettiamo nessun tunnel".

"Al primo ministro anche noi chiediamo di ascoltare le nostre ragioni", ha poi detto, sempre dal palco, il sindaco di Susa, Sandro Plano, da sempre contrario alla realizzazione della Torino-Lione. "Anche noi vogliamo più investimenti, e vogliamo riempire i nostri capannoni di lavoro vero - aggiunge il primo cittadino - per questo chiediamo al premier di ascoltarci".

Siamo qui perché condividiamo le preoccupazioni e le posizioni dei sindaci della valle e dei cittadini: è un'opera devastante e inutile". Cosi il vicesindaco di Napoli, Enrico Panini, in corteo a Torino contro la Tav in fascia tricolore insieme ai primi cittadini della Valle di Susa e agli amministratori torinesi e piemontesi. "È solo un intreccio - accusa - che favorirà corruzione e malavita organizzata. Non c'è bisogno di grandi opere - conclude - ma che quelle che ci sono vengano messe in sicurezza".

Alla manifestazione No Tav di Torino anche una ventina di gilet gialli, per lo più amministratori provenienti dalla regione francese della Maurienne, per ribadire il no alla realizzazione della Torino-Lione. "Siamo il movimento che unisce l'opposizione Franco-italiana al Tav - ha spiegato uno di loro -. Proponiamo l'uso dell'esistente. Dovete ricordare che l'opposizione al progetto in Francia è ampia". Qualche sporadico gilet giallo è stato indossato anche da alcuni manifestanti italiani che interpellati sulla scelta hanno spiegato: "Con la Francia non abbiamo nulla a che fare, ma crediamo che prima o poi le proteste arriveranno anche in Italia".

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