martedì 27 febbraio 2018
Sull'integrazione il Pd ha avuto poco coraggio
Stefano Fassina, candidato per Liberi e Uguali

Stefano Fassina, candidato per Liberi e Uguali

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Introdurre subito lo Ius culturae per dare uno schiaffo morale al Pd che si è piegato alle destre per paura di perdere consensi. Stefano Fassina, classe 1966, è passato nel giro di qualche anno dall’essere un 'giovane turco' a dissidente conclamato. Viceministro dell’Economia nel governo di Enrico Letta nel 2014 è uscito dal partito e adesso è candidato con Liberi e Uguali nel collegio Roma 10 Gianicolense.
Tra gli obiettivi Onu spicca la lotta alla povertà e alle diseguaglianze, quali misure proporrete?
La situazione è allarmante la povertà assoluta coinvolge circa 1,6 milione di famiglie. Riteniamo che il Rei, il reddito di inclusione introdotto dal governo, sia uno strumento potenzialmente utile ai fini del contrasto alla povertà e al reinserimento lavorativo.

Quindi il giudizio sul Rei di Renzi e Gentiloni è positivo?
Come intuizione sì. Le risorse però sono insufficienti e non dovevano esserci vincoli legati alla finanza pubblica, ma solo una finalità politica. Noi abbiamo proposto di destinare la Tasi residua sul 10% delle abitazioni, a conti fatti 1,2 miliardi, al Rei. Altro punto dolente è la questione del reinserimento lavorativo.

In Italia le politiche di collocamento sono storicamente scadenti.

Sì, questo è vero, ma se si introduce una misura come il Rei bisogna investire sui servizi. Non si possono avere in un municipio di Roma, come si è verificato, 10mila domande e solo 10 assistenti sociali. Un altro elemento che va assolutamente preso in considerazione è il dramma della casa: abbiamo bisogno di affrontare il capitolo dell’edilizia popolare pubblica.

E sul fronte dell’integrazione degli immigrati? Si poteva fare di più?
È stato un grave errore il fatto che il Pd si sia accodato al clima di terrore creato dalle destre. Si è persa un’occasione importante per riconoscere un diritto a chi completa un ciclo scolastico in Italia. La cittadinanza è un veicolo di integrazione e anche una garanzia di sicurezza. Siamo assolutamente convinti che lo Ius culturae sia uno dei temi da riportare subito in Parlamento.

L’immigrazione è stato uno dei temi caldi della campagna elettorale, Leu che proposte ha?

In generale il fenomeno va governato sotto molti punti di vista, penso ad un controllo dei flussi che preveda la revisione dell’accordo di Dublino che penalizza i Paesi come l’Italia dove arrivano gli immigrati, corridoi umanitari dai principali Paesi di origine e interventi che puntino ad affrontare le cause dell’immigrazione. Insomma servono una pluralità di misure, oltre ad un miglioramento delle condizioni di accoglienza.

Quali misure per un’Italia più sostenibile a livello ambientale?

A ogni legge di bilancio abbiamo proposto che al posto dei bonus (per i 18 enni, le assunzioni) la cifra stanziata, pari a 30 miliardi, venisse impiegata per interventi legati alle scuole, al territorio, alla mobilità sostenibile. Altro che ponte sullo stretto di Messina, bisogna pensare a potenziare le ferrovie regionali, migliorando la vita a milioni di persone e creando occupazione visto che in Italia si producono acciaio e treni.

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