sabato 11 novembre 2017
Nel 2016 sono cresciuti del 50%, raggiungendo i 29 miliardi di dollari. Sono 1.201.239 gli addetti delle imprese a capitale straniero
Più occupati con gli investimenti esteri in Italia
COMMENTA E CONDIVIDI

Gli investimenti diretti esteri (Ide) mondiali, negli ultimi anni, sono cresciuti più di Pil ed esportazioni, diventando uno dei principali fattori trainanti della globalizzazione. In questo scenario l'Italia ha registrato nel 2016 una crescita degli investimenti esteri in entrata del 50%, raggiungendo i 29 miliardi di dollari e conquistando cinque posizioni nella classifica mondiale, dove è ora 13esima. Sono 1.201.239 gli addetti delle imprese a capitale straniero presenti nel nostro Paese. Questi i principali dati emersi dalla presentazione del Rapporto Ice Italia Multinazionale.

Nel 2016, nonostante la flessione registrata rispetto all'anno precedente (-1,6%), gli investimenti diretti esteri mondiali hanno raggiunto un valore di 1.746 miliardi di dollari. Questo dato è risultato superiore alle aspettative, grazie all'ulteriore crescita dei flussi verso i Paesi sviluppati (+4,9% rispetto al 2015 e +83,3% rispetto al 2014) a fronte della fragilità della ripresa dell'economia globale e della persistente debolezza della domanda aggregata. Gli investimenti diretti alle economie avanzate sono infatti tornati vicino al massimo storico del 2007. Gli Stati Uniti si confermano il primo Paese investitore all'estero nel 2016, con 299 miliardi di dollari, seguiti dalla Cina (183 miliardi di dollari) e dai Paesi Bassi (174 miliardi di dollari) mentre i flussi in uscita dall'Europa registrano una contrazione di oltre il 20%, a causa degli andamenti negativi di Irlanda, Germania e dei Paesi non Ue.


Per quanto riguarda gli Ide in entrata, gli Stati Uniti sono anche il principale Paese di destinazione (391 miliardi), seguiti da Regno Unito (254 miliardi) e Cina (134 miliardi). In questo scenario si registra la ripresa dell'Italia, confermata da un +35% di nuovi progetti di investimento, per un numero complessivo di 181 (valore massimo del periodo post-crisi). Questo dato assume maggiore rilievo se si considera che nell'ultimo anno solo la Spagna, tra i grandi Paesi dell'Europa occidentale, ha registrato una crescita
(+33%), mentre Francia (-8%), Regno Unito (-12%) e Germania (-59%) hanno evidenziato cali più o meno ampi.

I flussi di investimenti all'estero realizzati da imprese italiane hanno invece registrato una crescita pari al 12,4%, per un valore di 23 miliardi di dollari.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: