martedì 21 novembre 2017
Le nuove stime dell'isituto certificano l'aumento del Prodotto interno lordo del 1,5% e gli investimenti al +3%. Gentiloni: non è ripresa senza lavoro. Soddisfazione di Padoan e Mattarella
L'Italia riparte: Pil in crescita e disoccupazione in calo
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Il Pil cresce, la disoccupazione scende lievemente, ma rallenta anche la spesa delle famiglie. Le ultime stime sull'andamento economico dell'Istat dimostrano che l'Italia si è rimessa in moto. Nel 2017 infatti si prevede un aumento del Prodotto interno lordo pari all'1,5% in termini reali. Il tasso di crescita è in accelerazione rispetto a quello registrato nel 2016 (+0,9%). L'istituto di statistica, rispetto a maggio, ha così rivisto al rialzo le indicazioni su quest'anno, (che davano il Pil in aumento dell'1%). Si tratta della crescita annua più elevata dal 2010, un dato è in linea con la stima del governo (+1,5%). «Il miglioramento del Pil - scrive l'Istat - è atteso proseguire su ritmi analoghi anche nel 2018 (+1,4%)». In più quest'anno il tasso di disoccupazione è atteso in «moderata diminuzione», dall'11,7% all'11,2%, anche se resterà ancora distante da quello della media dell'area euro. Un calo della disoccupazione, per l'Istat, è atteso anche nel 2018, fino al 10,8%.

La spesa delle famiglie nel 2017 invece sarà in leggero rallentamento, passando dal +1,5% dello scorso anno a +1,4%, a fronte di una diminuzione del potere d'acquisto. Tuttavia la crescita della spesa «è attesa proseguire con una intensità simile nel 2018 (+1,3%)». Sul fronte degli investimenti fissi lordi l'Istat al contrario parla di espansione «a un ritmo più sostenuto», passando dal +2,8% del 2016 al +3,0% del 2017, grazie «al proseguimento della fase di crescita della spesa in impianti, macchinari e armamenti». Una dinamica che nel 2018 vedrà un ulteriore consolidamento al +3,3%.


Le reazioni di Gentiloni, Padoan e Mattarella

«Siamo finalmente in un contesto in cui l'economia è tornata a crescere. E non è una crescita senza lavoro», è il commento ai dati Istat del premier Paolo Gentiloni, aggiungendo che «è molto importante che l'Istat certifichi che alla crescita corrisponde un calo della disoccupazione». Si concentra invece sul valore dell'economia sommersa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per cui «il valore aggiunto generato dal sommerso economico è stato in media pari a poco più di 190 miliardi, circa il 12% del Pil» e che la commissione interistituzionale «ha rivisto le stime del tax gap per le principali imposte e contributi: in media nel biennio 2012-14, il gap complessivo annuo è stimato a 107,7 mld». Soddisfazione anche dal capo della Stato, Sergio Matteralla, per cui «dopo la lunga e profonda crisi economica, gli indicatori della crescita sono tornati positivi. È una grande occasione per l'Italia e per l'Europa di cui siamo parte».



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