venerdì 16 febbraio 2018
Continuano le defezioni dei testimonial e le prese di distanze dalla Ong britannica che resta nella bufera. Sarà istituita «una commissione indipendente»
Oxfam si «scusa»: piano per prevenire gli abusi. Londra taglia i fondi
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Una commissione per investigare le accuse di oggi e di ieri sugli abusi perpetrati dai propri dipendenti a danno di donne dei paesi del terzo mondo usate come prostitute. E’ la risposta di Oxfam alle critiche subite nei giorni scorsi per non aver denunciato subito alla giustizia decine di propri dipendenti che, ad Haiti e in Chad, tra il 2006 e il 2011, avrebbero organizzato festini a luci rosse, forse anche con minorenni, usando le sedi della famosa organizzazione. La direttrice esecutiva di Oxfam International Winnie Byanyima ha dichiarato che, con il nuovo ente, si intende “fare giustizia” e “chiedere scusa per il passato” e ha invitato le vittime a farsi avanti per “ottenere giustizia” dicendosi disponibile per “tutte le donne che hanno subito abusi”. Parlando nella sua lingua nativa, il Luganda, la dirigente si è scusata dicendo: “Dal profondo del mio cuore, perdonateci. Perdonate Oxfam”.
Oxfam ha annunciato anche che pubblicherà quanto prima tutti i dettagli relativi all`inchiesta interna del 2011 sui casi di cattiva condotta professionale ad Haiti. Un passaggio essenziale che sarà fatto subito dopo aver assicurato la protezione dell`identità dei testimoni e delle altre persone innocenti coinvolte nel procedimento. I nomi degli ex- membri dello staff di Oxfam coinvolti sono già stati condivisi con le autorità di Haiti. La misura, però, non sembra avere, per il momento, convinto il governo britannico. Ieri, la ministra per la Cooperazione, Penny Mordaunt ha annunciato la «sospensione temporanea» dei fondi pubblici alla Ong. Questa potrà riottenerli quando darà prova di «standard elevati”, ha precisato Mordaunt contro gli abusi.

La nuova commissione opererà in assoluta autonomia anche per quel che riguarda la portata e la durata del proprio mandato. Dal canto suo Oxfam fornirà le risorse necessarie per le verifiche in tutti i paesi del mondo dove opera, compreso un totale accesso a documenti interni, dati sullo staff e documentazione sui partner e le comunità supportate dall`organizzazione. Come parte del proprio lavoro inoltre la commissione creerà un archivio, il più esaustivo possibile, su qualsiasi caso di cattiva condotta sessuale e abuso di potere si possa essere verificato in passato, che sarà reso pubblico.
Oxfam è la quarta charity per importanza del Regno Unito, conta su circa 23000 volontari in tutto il mondo, e lo scorso anno ha avuto un attivo di 460 milioni di euro dei quali 198 venivano dal governo e da altri enti pubblici.
Il premio Nobel per la Pace ed ex arcivescovo di Joannesburg Desmond Tutu, simbolo della lotta all'apartheid, ha ritirato il suo sostegno ad Oxfam, della quale era ambasciatore mondiale. In un comunicato, Tutu si è detto "profondamente deluso dalle accuse di immoralità e di possibili comportamenti criminosi da parte di lavoratori del settore umanitario".

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