Spese militari: dove porta la strada di Mr. Trump
martedì 17 luglio 2018

Caro direttore,
il signor Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, ha fatto esplicita richiesta di aumentare, diciamo raddoppiare, le nostre spese militari portandole al 4% del Pil. Sarebbe bello poterlo fare, sarebbe bello pensare che l’Europa accetti di farci 'sforare' di un’altra cinquantina di miliardi, vorrebbe dire che le finanze pubbliche godono di ottima salute e potremmo anche mettere in pratica le innovazioni fiscali e gli aiuti sociali che il nuovo governo ha messo nel suo programma, ma che nessuno gli vuole permettere... Il problema è un altro. Le operazioni militari in giro per il mondo, ufficialmente per portare la pace con le bombe ed esportare la democrazia, portano sempre ricadute di fatturato quando la guerra finisce. E le ricadute arrivano sempre sulla testa dei soliti noti. Accade poi che certe 'operazioni', come quella in Libia, portano vantaggi a pochi a scapito di tanti altri che si trovano interamente ad accollarsi oneri di non poco conto, oltre a vedere smontato il lavoro di decenni per mantenere la stabilità in aree cruciali e a mettere in serio pericolo l’approvvigionamento di petrolio e di gas. Mettere mano al portafoglio per finanziare discutibili operazioni militari che ci danneggiano mi parrebbe l’apoteosi del tafazzismo. Ovvero dell’autolesionismo.

Andrea Bucci Torino

Lei offre diversi motivi di riflessione e di allarme, caro signor Bucci. A me, più di tutto, preoccupano i costi umani di tutto questo. Tanto per intenderci, e so che ci intendiamo certamente, l’«altra parte» del disastroso bilancio politico-economico delle guerra di Libia del 2011. Non c’è più dubbio che gli Usa di Donald J. Trump intendono mettere in discussione il quadro delle loro storiche alleanze e il concetto stesso di Occidente, nel senso di coeso mondo delle democrazie di stampo liberale. Lungo questa strada, viene inesorabilmente un nuovo tempo di divisioni e conflitti. E in questo contesto il pressing per aumentare e riorganizzare la spesa militare è un segnale duro e chiaro. Continueremo a far vedere perché la strada di Trump è una strada sbagliata, per l’America e per tutti. A cominciare dai più deboli e da noi, italiani ed europei.

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